Genova. “L’analisi costi-benefici della Gronda pubblicata sul sito del MIT è caratterizzata da errori macroscopici, soluzioni tecniche irrealizzabili, valutazioni dei dati del tutto arbitrarie. Nonostante tale uso assolutamente non corretto dei parametri, su cui Autostrade per l’Italia si riserva azioni legali a propria tutela, l’esito dell’analisi costi-benefici è positivo, confermando la netta prevalenza dei benefici sui costi dell’opera”.
Questa la risposta di Autostrade per l’Italia alla valutazione del Ministero che ha di fatto bocciato la Gronda, soprattutto in virtù di potenziali altre soluzioni considerate “più efficienti”.
Secondo i tecnici di Aspi però “Le soluzioni alternative proposte non sono tecnicamente realizzabili, in quanto i lavori necessari non sono eseguibili, oppure bloccherebbero di fatto il traffico da e verso Savona per numerosi anni – si legge in una nota stampa – Inoltre, l’analisi del MIT non tiene minimamente conto delle valutazioni di sicurezza, elemento fondamentale per qualunque studio di questo tipo”.
Ma non solo: “L’analisi del MIT è basata su un progetto superato della Gronda, non sul progetto esecutivo. Vengono usate infatti planimetrie superate e inserite connessioni ad oggi non esistenti o non facenti parte del progetto di ASPI. Non si tiene conto inoltre della liberalizzazione del tratto della A10 tra Prà e Genova Aeroporto, richiesta dallo stesso MIT con l’approvazione del progetto definitivo nel settembre 2017. E’ dunque evidente che il gruppo di lavoro del Ministero non ha lavorato al progetto esecutivo, di cui il Ministero è in possesso dallo scorso agosto, e che l’analisi è stata svolta senza alcun contraddittorio con Autostrade per l’Italia”.
“In ogni caso – conclude il comunicato stampa – sono da ritenersi molto più rilevanti e preziosi i suggerimenti sul campo fatti da migliaia di cittadini genovesi nell’ambito del dibattito pubblico, primo esperimento del genere in Italia, rispetto ad astruse opzioni studiate a tavolino a Roma”.