Genova. Mentre sembra sopire tra le stanze di palazzo Tursi la delibera comunale che dovrebbe vietare la circolazione dei mezzi euro 0 ed euro 1 – la cosiddetta delibera anti Vespa – e poco si muove a livello regionale per quanto riguarda le limitazioni delle navi con carburante all’extra zolfo, una rete di comitati di ambientalisti chiede al Comune di Genova di aderire a quello che sarà il World Car Free Day.
Un’intera giornata senza auto e scooter, senza motori che sgasano e inquinano. Un’intera giornata che potrebbe essere una domenica, il 22 settembre, in cui Genova – chissà – potrebbe prenderci gusto. A lanciare l’idea sono stati Fridays For Future, Wwf, Fiab, Greenpeace e Cittadini sostenibili con un appello e una petizione on line su change.org.
“Chiediamo al sindaco Marco Bucci e all’assessore alla Mobilità Stefano Balleari che la città di Genova aderisca al Car Free Day 2019, come segnale di cambiamento chiaro verso politiche che mirino a impostare una mobilità sostenibile – si legge sulla petizione – obbiettivo di una giornata come il 22 settembre è mostrare ai cittadini come potrebbe essere migliore la qualità della vita senza automobili”. La giornata cade nell’ambito della Settimana europea della Mobilità.
La giunta Bucci ha comunque già iniziato a intraprendere la strada per la riduzione degli inquinanti. L’idea è quella di convertire il parco mezzi privato (oltre a quello pubblico) da motori obsoleti a motori green. Quindi sì al blocco alla circolazione progressiva ai mezzi euro 0, euro 1 ed euro 2, ma anche incentivi per l’acquisto di scooter o biciclette elettriche.
La delibera sembra però in stand-by rispetto al “discussa in giunta entro fine aprile e pronta per essere attuato entro fine estate” (lo diceva in primavera l’assessore alla Mobilità Stefano Balleari). In ogni caso la misura dovrà scattare comunque entro ottobre 2020, data limite imposta dall’Ue per l’attuazione di politiche di riduzione dello smog.
Gli ambientalisti, tuttavia, ma anche le stesse associazioni di vespisti, fanno notare come l’apporto dei mezzi euro 0 ed euro 1 all’inquinamento della città sia niente in confronto ai fumi delle navi in porto e sono convinti che si stia prendendo di mira l’obbiettivo sbagliato.