Roma. Terminata la camera di consiglio cominciata questo pomeriggio, la corte di Cassazione ha deciso: prescritto il reato di truffa per Umberto Bossi e Francesco Belsito. Quest’ultimo resta responsabile del reato di appropriazione indebita: per lui ci sarà in questo caso la rideterminazione della pena in Appello.
La Cassazione che si è pronunciata in merito al processo sulla truffa ai danni dello Stato per i rimborsi elettorali. I giudici hanno anche confermato la confisca dei 49 milioni alla Lega, mentre cadono le confische personali.
In appello Bossi era stato condannato a un anno e 10 mesi di reclusione e Belsito a 3 anni e 9 mesi, riducendo lievemente le pene pronunciate dal giudice di primo grado.
Belsito questa mattina aveva tentato l’ultima carta chiedendo la ricusazione dei giudici dopo che questi ultimi avevano giudicato ininfluente per la sentenza la scomparsa di un faldone del processo.
Dopo la condanna i magistrati genovesi avevano chiesto e ottenuto – dopo un lungo tira e molla di ricorsi e contro ricorsi – il sequestro preventivo di 49 milioni di euro dai conti del partito che ora diventa una confisca definitiva.
Alla fine gli avvocati di Salvini hanno ottenuto un accordo con la procura che prevede la riparazione del debito in rata spalmate su un’ottantina d’anni.