Genova. Era stata in visita a maggio, al Mazzini di Sampierdarena, liceo molto vicino al ponte Morandi crollato, e a quei 170 studenti che l’avevano incontrata aveva spiegato l’importanza delle istituzioni come punto di riferimento del cittadino.
Marta Cartabia, giudice della Corte costituzionale, ora tra le figure papabili per rivestire il ruolo di primo ministro in un governo di alleanza tra M5S e Pd, aveva detto: “Una reale cultura del rispetto non può essere solo delegata alle istituzioni ma deve essere oggetto di una cultura quotidiana che deve essere vissuta dai cittadini”.
Marta Cartabia, oltre a essere una delle prime tre donne a entrare a far parte della consulta, e che potrebbe essere il primo premier donna, recentemente si è occupata del corpus di legge sul biotestamento, chiedendo al legislatore di approfondire la normativa, inoltre nel 2015 fu relatrice della sentenza che bocciò come incostituzionale il decreto Ilva, che permetteva di continuare agli impianti di lavorare. Ha scritto il libro “Giustizia e Mito” con Luciano Violante, che approfondisce le tematiche del Diritto e della Giustizia confrontandosi con i classici antichi, come l’Edipo di Sofocle.