Le indagini

Crac Qui!Group, due giorni prima degli arresti i Fogliani stavano trattando l’acquisto del Balilla

La moglie e una delle figlie di Fogliani interrogate per oltre 8 ore

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Genova. Due giorni prima dell’11 luglio, quando sono scattati gli arresti per il crac della Qui!Group, un folto entourage di Gregorio Fogliani, formato tra l’altro dalla moglie Luciana Calabria e dalla figlia Chiara è stato monitorato dalla guardia di finanza mentre andava a visionare i locali del Balilla, storico bar gelateria di via Macaggi, fallito per la seconda volta a giugno di quest’anno e che tra il 2013 e il 2018 era stato di proprietà di Francesco Belsito.

I Fogliani quindi volevano, dopo aver fatto fallire la Qui!Group e il loro stesso locale, il Moody comprare uno dei locali storici del centro città, al momento amministrato da un curatore. Con quali soldi visto il dissesto finanziario della società e le migliaia di esercenti lasciati a bocca asciutta? E’ quello che le indagini del primo gruppo della guardia di finanza coordinate dal sostituto procuratore Patrizia Petruzziello e del procuratore aggiunto Francesco Pinto mirano a scoprire. E dove sono finiti i soldi – e sicuramente si tratta di una cifra consistente – con cui pensavo di acquistare il locale?

Ieri dal primo pomeriggio e fino a quasi mezzanotte i magistrati hanno interrogato la moglie di Fogliani, Luciana Calabria e la figlia Serena, che come l’altra figlia Chiara, sono tutt’ora agli arresti domiciliari. Sono proprio le due donne ad aver chiesto di essere sentite proprio probabilmente per chiedere un’attenuazione della misura, ma secondo gli inquirenti non avrebbero fornito versioni credibili. La moglie di Fogliani in pratica ha spiegato che lei non capiva nulla degli affari del marito e semplicemente si occupava degli arredi dei locali.

La figlia Serena, che dal 2017 era presidente di Azzurra, l’immobiliare di famiglia, ha dovuto replicare a lunghe e numerose contestazione ma in sostanza ha detto che non aveva idea della situazione finanziaria della Qui!Group fino a quando non ha cominciato a vedere in città i primi cartelli con scritto “non si accettano ticket”. Gli inquirenti hanno anche contestato alla moglie di Fogliani il matrimonio sfarzoso e costosissimo organizzato per la figlia Chiara mentre la qui!Group ragià nel baratro.

La donna si è difesa dicendo che sì, era stata una spesa forse eccessiva ma “era il sogno” della figlia e lo stavano organizzando già da un anno.

Per quanto riguarda Gregorio Fogliani, che il tribunale del Riesame ha deciso che deve restare in carcere, il suo avvocato Giuseppe Iannaccone ha presentato ricorso in Cassazione, Nei prossimi giorni potrebbe essere fissata l’udienza.

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