Tradizione

Cogorno, due giorni nel passato tra Medioevo nel borgo e l’Addio do Fantin

La festa prende il via nel pomeriggio del 12 agosto

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Cogorno. Due giorni di festa, proiettati direttamente nel passato: San Salvatore il 12 e 13 agosto 2019 si trasforma per diventare un luogo magico dove vivere un’esperienza immersiva nel Medioevo. Tornano infatti Medioevo nel Borgo (quarta edizione) e l’Addio do Fantin (37esima edizione) con alcune novità e un programma ricco ed eterogeneo, che farà viaggiare i partecipanti direttamente nel Duecento.

La festa prende il via il 12 agosto dalle 16 con Medioevo nel Borgo, che nel futuro diventerà un contenitore di tutti gli eventi a tema storico che verranno organizzati nel Borgo dei Fieschi. Quello che apparirà agli occhi dei partecipanti è un borgo medievale alla vigilia di un giorno di festa.

E quindi ci saranno tra gli altri il banco del sarto, il banco delle speziale e la taverna medievale, grazie alle Carole di San Martino di Villastellone (provincia di Torino) con cui le Gratie d’Amore collaborano da anni. Sarà inoltre presente una compagnia di falconieri con il suo accampamento nel Giardino del Parroco, (Daniele Cominetti di “Il mondo nelle ali”), che nella giornata del 12 intratterrà i presenti alle 17 con Il volo del falco. Ovviamente presenti le Gratie d’Amore, che organizzano la manifestazione con il Comune, i Flos Duellatorum, i Sestieri di Lavagna, con l’esibizione di musici e sbandieratori. Agli Iannà Tampè, invece, il compito di intrattenere i presenti con momenti di giocoleria: e la Via del Giullare” alle 18.
La sera, invece, dalle 21,30 va in scena lo spettacolo “Inquisitio precocem”: la sfida del giudizio del fuoco nell’eterna lotta tra il bene e il mare. Spettacolo teatrale – a sfondo volutamente comico – che rievoca con coreografie di fuoco l’atmosfera degli antichi processi dell’Inquisizione. A cura degli Iannà Tampè.

In questo contesto affascinante assaggi di musica e danza, scuola di tiro con l’arco a cura degli Arcieri dei Sestieri nel loro accampamento, esposizione armi dei Flos Duellatorum, da vedere e provare. Danze e antichi giochi infine, con le Gratie d’Amore che insegneranno a tutti coloro che vorranno cimentarsi, alcuni passi di danza.

Un programma fitto di giochi medioevali per grandi e piccini. Ma non può essere festa senza l’enogastronomia. Per questo, per due giorni, si terrà la Sagra del Contado per assaggiare specialità tipiche del territorio a cura dell’Accademia della Ciappa e dei Testieu.

Il 13 tornerà uno dei momenti più attesi: l’Addio do Fantin, che vedrà un prologo alle 19 a San Salvatore di Cogorno in piazza Aldo Moro e via Divisione Coduri, in questa location si potrà assistere alla “sfilata – spettacolo” di sbandieratori, danzatori e armate. La festa poi tornerà nella sede originale dalla Basilica dei Fieschi, prima con uno spettacolo nella Corte delle Arti dei Mestieri e degli antichi sapori che ha preso il via nel ’96, da un’idea dell’allora assessore alla cultura Enrica Sommariva. È stato uno dei primi mercatini del territorio con artisti e artigiani, all’interno dello spazio dell’antico maniero di famiglie del luogo.

Al calare del buio la festa comincia sul sagrato della Basilica con i rapaci notturni. Qui andrà in scena la 37esima edizione dell’Addio al Celibato del conte Opizzo Fiesco.

“Ringraziamo gli artisti che arriveranno da tutto il Nord Italia e verranno a omaggiare questo borgo voluto da due papi, figure che, con l’imperatore, nel Medioevo rappresentavano i poteri più importanti dell’Occidente conosciuto – commenta il vice sindaco Enrica Sommariva – . Oggi come allora San Salvatore è un crocevia che ospita turisti e pellegrini che arrivano da tutta Italia e dall’estero. Ringraziamo anche il pubblico che potrà raccontare un pezzo della storia di questa famiglia che ha fatto grande il Medioevo”.

“Un borgo come questo merita di essere vissuto e suscitare emozioni – ricorda Marco Raffa del gruppo di danza storica le Gratie d’Amore – . Chi partecipa ci deve portare il suo vissuto e la sua idea di Medioevo. Questo è uno scenario unico, magico, e noi aiutiamo il pubblico a riempirlo con il proprio immaginario come in un sogno antico, per un vero e proprio viaggio nel tempo”.
“Ancor prima che esistesse l’Addio do Fantin, già negli anni Cinquanta, i Sestieri salivano nel borgo di San Salvatore a fare le foto ufficiali per la loro festa – dice Raffaella Albino priore reggente dei Sestieri di Lavagna – quindi abbiamo radici profonde in questo luogo, che si sono consolidate ulteriormente da quando abbiamo iniziato a festeggiare l’addio al celibato del Conte. La Torte e l’Addio do Fantin rappresentano per il gruppo storico dei Sestieri di Lavagna le manifestazioni chiave dell’anno”.

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