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Cantiere no stop, operai al lavoro anche a Ferragosto per costruire il nuovo ponte Per Genova

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Genova. Sul sito internet di PerGenova, il consorzio incaricato di costruire il nuovo viadotto sul Polcevera, esiste una sezione webcam. Sei telecamere puntate a ogni ora su diverse zone del cantiere. E’ molto difficile, collegandosi alle webcam, vedere scene in cui nulla o nessuno si muove. Il cantiere è sempre attivo, giorno e notte. Lo era anche ieri, giorno di Ferragosto, mentre gran parte della città viveva il suo riposo. Lo è stato anche il giorno precedente, il 14, fermandosi soltanto nelle ore dello svolgimento della commemorazione delle vittime di ponte Morandi.

La nuova pila 9, la prima a sorgere, è alta già una ventina di metri. Sono in corso i lavori su 10 pile sulle 18 totali e si vedono già le campate in acciaio, arrivate da Fincantieri, e in parte assemblate per quelle che saranno le prime due “travi”. Questa settimana è iniziata la cantierizzazione anche nella zona a levante, per le pile 17 e 18, di cui saranno costruite le sottofondazioni. Il cantiere è in attività, quindi, su entrambi i lati e si progredisce nella realizzazione delle opere man mano che le aree vengono rese disponibili a seguito delle attività di demolizione.

Il nuovo ponte sarà lungo 1067 metri, avrà 18 pile e 19 campate da 50 metri ciascuna, tranne le due che dovranno “saltare” il torrente e il parco ferroviario (100 metri). Sarà largo 30 metri, contro i 18 del Morandi, perché avrà anche le corsie d’emergenza e un camminamento per le ispezioni tecniche. Sarà un ponte hi-tech, monitorato constantemente da sensori, alimentato (per luci e aerazione dell’interno delle campate) parzialmente da un impianto fotovoltaico, e “pulito” da un sistema robotizzato ideato in collaborazione con l’Iit.

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Entro settembre sarà scelta, nell’ambito del concorso pubblico internazionale lanciato dal Comune di Genova, la vincitrice tra le sei proposte finaliste per la progettazione del “sottoponte”, ovvero del nuovo quartiere che unirà verde, spazi per le imprese, un campus per attività tecnologiche, spazi per lo sport e il memoriale delle 43 vittime.

Nel frattempo ancora nessuna novità sul fronte della gestione dei detriti del vecchio Morandi. La procura non ha ancora dato il via libera alle lavorazioni sulle macerie della pila 10, motivo per cui si rallenta l’apertura di via Fillak (dall’ok serviranno almeno venti giorni per liberare l’area), il ministero dell’Ambiente non ha ancora espresso parere positivo all’utilizzo dei detriti per il ribaltamento a mare di Fincantieri. In caso non fosse possibile, comunque, esiste già un piano alternativo.

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