Polizia locale

Blitz anticontraffazione in appartamento, rivela due minorenni senza genitori

Tutto partito da un sequestro di griffe false al Porto antico

merce contraffatta

Genova. Prada, Gucci Chanel, Burberry sono alcune delle marche contraffatte sequestrate ieri sera dagli agenti del reparto sicurezza urbana della polizia locale di Genova durante un servizio a tutela del consumatore, volto al controllo di attività economiche per contrastare forme di illegalità.

Undici agenti, coordinati da due funzionari, con operatori specialisti nella polizia commerciale e operatori formati per il contrasto all’abusivismo, hanno fattu un blitz all’Expo, davanti a calata Rotonda, nota come zona del galeone.

Un venditore è stato fermato e trovato in possesso di 16 borse con marchi di note marche di moda tuti contraffatti. Le borse sono state sequestrate penalmente e l’uomo identificato come G.M. cittadino senegalese trentaseienne, regolare sul territorio. Gli agenti hanno perquisito anche l’appartamento di residenza dell’uomo, nel centro storico, dove sono stati trovati altri trenta pezzi tra borse e paia di scarpe, anche questi posti in sequestro penale, perchè falsificazioni di marche prestigiose.

Il venditore è stato deferito all’Autorità giudiziaria in stato di libertà per i reati di cui agli articoli 474 (commercio di prodotti con segni falsi) e 648 (ricettazione) del codice penale.

Nell’appartamento sono trovati e identificati altri 5 uomini maggiorenni tutti del Senegal, e posti in sequestro a carico di ignoti ulteriori 19 pezzi con marchi non autentici.

In una stanza sono stati trovati due minorenni, una ragazza sedicenne e un bambino che ha da poco compiuto i 5 anni. Gli agenti hanno accertato che i due minori non avevano rapporti di parentela con i sei maggiorenni presenti nell’abitazione, ma che la ragazza risulta residente nell’appartamento dove è stata trovata, col padre e l’attuale compagna, ma questi sarebbero entrambi assenti da Genova per motivi di lavoro e attualmente in Piemonte.

I genitori del bambino invece risultano residenti in Lombardia ma presenti nella nostra città nei giorni scorsi, da cui si sono allontantati per lavoro, e il padre avrebbe affidato alla ragazzina il bimbo il giorno prima, chiedendo lei di far da baby sitter al piccolo per un paio di giorni.
Vista la sistemazione non adeguata, è stato sentito al riguardo il procuratore di turno presso il tribunale dei minorenni che, dopo un’attenta prima analisi della situazione, ha deciso di affidare i minori alle cure di un centro specializzato in attesa del rintraccio dei genitori.

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