Genova. Firmare lo stato di emergenza climatica per iniziare a dare la “svolta politica” al governo di regione e comune. Questa la richiesta degli attivisti di Fridays for Future, che dopo il global strike del 15 marzo scorso, replicato il 24 maggio, continuano senza soluzione di continuità a portare avanti le tematiche in difesa di ambiente ed ecosistema.
L’iniziativa, dopo che altre regioni e città hanno già sottoscritto documenti del genere, è stata messa a punto in questi giorni, inviando agli assessori di competenza, al sindaco Bucci e al governatore Toti il testo della mozione per una sua approvazione ufficiale, previa iter istituzionale.
“Sarebbe una presa di posizione, un impegno politico, noi vogliamo metterci a disposizione con le nostre competenze per i risolvere i problemi del nostro territorio – spiega Francesca Ghio, coordinatrice del Fridays for future Genova – problemi che ci sono e vanno affrontati il prima possibile”.
Martedì, quindi, ci sarà l’incontro con i gruppi del parlamentino ligure: “Il messaggio principale è che la situazione climatica non ha partito, ma è di tutti i partiti, in molti ci han detto che è utopia mettere tutti d’accordo, ma noi crediamo che l’ambiente non abbia partito, vogliamo ripetere il concetto, banale ma fondamentale, che questa emergenza è priorità di tutti”.
Anche il comune di Genova è stato “allertato” dell’iniziativa, e FFF sta aspettando una risposta dalle istituzioni: “Abbiamo ricevuto sempre buoni feedback e volontà di ascolto, ora speriamo si passi ai fatti”.
Intanto le iniziative degli attivisti per il clima e l’ambiente non si sono fermate: “Ogni venerdì continuiamo a scendere in piazza, tra la gente, per portare informazione e dati dell’emergenza climatica che continua a dare inquietanti messaggi, messaggi che arrivano ogni giorno da ogni parte del mondo”.
Lo scorso venerdì è stato organizzato un flash mob, con una quarantina di ragazzi “sparsi” per piazza De Ferrari, “A coprire tutto lo spazio – spiega Francesca Ghio – e sono stati in molti a fermarsi e a chiedere informazione sui vari argomenti che esponevamo nei cartelli. E diverse persone si sono unite spontaneamente”. Tanti piccoli passi, per una lunga marcia la cui urgenza non è più rimandabile.