Genova. Si alza il polverone della polemica per la seconda edizione del festival estivo Liguria d’Autore, organizzato ad Ameglia, e finanziato, in parte da soldi pubblici.
A tentare l’affondo è Giovanni Lunardon, capogruppo Pd in Regione Liguria, che rintuzza il governatore ligure sul programma di un festival definito come “sovranista”: “Toti ha speso 50 mila euro di risorse pubbliche per la propria propaganda politica e per portare sul nostro territorio personaggi come l’eminenza grigia dell’ultradestra americana Steve Bannon, ex consigliere di Trump molto amato da neonazisti e Ku Klux Klan o Philippe Vardon del Rassemblement National di Marine Le Pen”.
Ma non solo, sotto accusa anche la serata del 13 luglio, con l’incontro tra lo stesso Toti e Mara Carfagna dall’emblematico titolo “Ricominciamo”: “Ha anche approfittato dell’occasione per invitare alla manifestazione la sua collega coordinatrice di Forza Italia facendo pagare a tutti i liguri un anticipo del congresso del suo partito”.
Tra gli invitati, però, c’è anche una deputata Dem, Alessia Morani, che parteciperà all’incontro con Nicola Gratteri, Generale Luciano Garofano e Diego Fusaro sui temi della criminalità e della giustizia.
“Se il presidente della Giunta ligure vuole organizzare il festival del sovranismo è liberissimo di farlo, ma non con i soldi dei liguri – ha chiosato Lunardon – Apra il portafoglio oppure chieda un contributo al suo amico Putin, che pare che nel recente passato non sia tirato indietro con i suoi alleati della Lega”.