Alta tensione

Ex Ilva, a Taranto in funzione un altoforno su tre. La Fiom genovese: “Governo e Mittal garantiscano continuità e occupazione o sarà il caos”

Intanto ieri sera è stato ritrovato il corpo dell'operaio morto mercoledì nello stabilimento di Taranto

Sciopero Ilva 6 novembre

Genova. Sarà un incontro carico di preoccupazione e tensione quello che si svolgerà domani al Mise sulla vertenza Arcelor Mittal. Ieri a quattro giorni dall’incidente mortale è stato finalmente recuperato il corpo di Cosimo Massaro, il gruista finito in mare nello stabilimento di Taranto. E se i sindacati pugliesi hanno sospeso lo sciopero a oltranza dopo la convocazione da parte del ministro Di Maio dell’incontro di domani, al momento a Taranto funziona solo un altoforno su tre.

“La situazione è sempre più drammatica a causa di un governo fatto di apprendisti stregoni che prima fa gli accordi e poi li modifica, mentre l’azienda è intransigente e vuole totale garanzie sul suo futuro e sui suoi profitti” commenta il segretario genovese della Fiom Bruno Manganaro che domani sarà a Roma.

“In questo caos é morto un lavoratore perché da ormai 7 anni non si fa più manutenzione negli stabilimenti e questo non è accettabile. Lo stabilimento di Taranto si sta fermando con conseguenze che possono diventare terribili per tutti i lavoratori in Italia.Ci stiamo avvicinando pericolosamente all’iceberg come il Titanic – ribadisce Manganaro – ma per le colpe del Governo e di ArcelorMittal non possono pagare tutti i lavoratori”.

Le soluzioni per la Fiom genovese le devono trovare il governo l’azienda e non si può perdere altro tempo: “Domani incontreremo alle 13 il ministro Di Maio e ArcelorMittal e chiederemo a loro di trovare le soluzioni: va garantita la piena occupazione e la continuità di reddito o sarà il caos”.

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