Genova. Il Consiglio comunale di Genova, nella prossima seduta, metterà ai voti un documento che riconosce lo stato di emergenza climatica, seguendo la scia di quanto fatto da Regione Liguria.
A comunicarlo gli attivisti di Fridays for Future: dopo la riunione capigruppo della scorsa settimana, sono stati nuovamente contattati dagli uffici comunali ricevendo assicurazioni sul fatto che la mozione da loro proposta sarà presentata in aula sotto forma di ordine del giorno “fuori sacco” ad inizio della seduta, dopo il question time.
Una piccola ma importante correzione di rotta, quindi: martedì scorso, infatti, i gruppi consiliari, tra maggioranza e opposizione si erano impegnati a portare i temi segnalati dagli attivisti in commissioni apposite, svicolando però difronte alla firma della dichiarazione di stato di emergenza climatica.
Una “fumata nera”, come l’avevamo chiamata su queste pagine che metteva Genova in discontinuità con molte altre grandi città italiane (Torino e Milano su tutte) e anche verso la stessa Regione Liguria, che poche settimane fa ha firmato un documento simile. “Delusione” era stata espressa ai margini del confronto proprio dalle ragazze e dai ragazzi del movimento “climatico”.
In questo ore il passo indietro, o forse sarebbe meglio dire in avanti, dell’istituzione genovese: il documento sarà discusso in aula e votato già martedì prossimo, con una probabile approvazione all’unanimità, per garantire il superamento della contrapposizione partitica sull’argomento.
“Ci sentiamo di ringraziare tutti coloro che hanno preso questa decisione dopo l’incontro di martedì scorso, che ci aveva lasciati con l’amaro in bocca e l’idea che non sarebbe stato possibile prendere decisioni in un tempo così breve – scrivono su facebook gli attivisti di Fridays for Future – Siamo felici di poterci ricredere e di riconoscere la volontà di abbreviare i tempi riconsiderando la nostra proposta, con future e necessarie commissioni di approfondimento per tutti i punti riportati nel documento”.
Ovviamente dopo le parole serviranno i fatti: sono in molto in tutta Italia a sottoscrive documenti del genere, ma dopo questa stagione sarà necessario passare ai fatti concreti, con scelte politiche, economiche ed amministrative che sappiano invertire la rotta su molte cose. Ci sarà da lavorare, e molto.
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