Genova. Il comitato per lo Stato di diritto di Genova attacca il ministro dell’interno Matteo Salvini per le sue affermazioni contro il gip di Agrigento che non ha convalidato l’arresto di Carola Rackete, capitano della Sea Watch. “Ogni volta che il Ministro dell’interno ripete il suo mantra, come ha fatto anche pochi giorni fa, (“se al giudice non piace una norma, si dimetta e si candidi”) commentando un provvedimento giudiziario che non si adegua all’interpretazione del suo Ministero, finge di dimenticare che l’interpretazione delle leggi spetta solo ai giudici” scrive in una nota il comitato nato nel 2001 e formato da avvocati, magistrati e operatori della giustizia del tribunale di Genova
“Ogni volta che il Ministro dell’interno ripete il suo mantra, inganna i cittadini e compromette la serenità di chi deve giudicare dei loro diritti. L’indipendenza della magistratura è uno dei principi fondamentali dello Stato democratico perché garantisce il diritto alla difesa e all’effettiva e imparziale tutela dei diritti”.
“L’Avvocatura libera non potrà mai tacere di fronte alle forzature degli equilibri istituzionali né potrà mai assuefarsi a tali pratiche” dice ancora il comitato che ricorda come “il 15 luglio 1938, 81 anni fa, fu pubblicato il Manifesto della Razza. Dieci scienziati lo firmarono e l’Italia intera tacque e si adeguò, mentre Mussolini rivendicava la primogenitura della discriminazione razziale”.
“L’Avvocatura genovese , che ogni mattina transita davanti alle lapidi coi nomi di magistrati e avvocati costretti allora a sacrificare lavoro, famiglia, vita, non intende transigere nella difesa della giurisdizione da qualunque indebita ingerenza (esterna o interna essa sia) che voglia indebitamente condizionarla”.