Cure a rischio

Cannabis terapeutica, scorte esaurite in tutta la regione. Pastorino e Battistini: “Giunta inerte”

Domani in consiglio regionale la quinta interrogazione sul tema

cannabis terapeutica
Foto d'archivio

Genova. Cannabis terapeutica, scorte esaurite in Liguria: “impossibile, per i medici prescrittori, garantire continuità terapeutica ai pazienti che utilizzano questa cura”.

A denunciare la situazione il gruppo Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria, da tempo attivamente impegnato su questo fronte, che ha presentato la quinta interrogazione urgente all’assessore Viale. «Ci chiediamo: l’assessore è consapevole della situazione in corso? Ha intenzione di intervenire per assicurare alla Liguria un congruo approvvigionamento, mediante un rapporto diretto con i Governo per sollecitare l’Istituto Farmaceutico Militare di Firenze, o attraverso la stipula di accordi con le multinazionali produttrici? – annunciano il capogruppo Gianni Pastorino e il vicecapogruppo Francesco Battistini -. Non ci daremo per vinti. Continueremo a batterci finché il sistema sanitario non riuscirà a sanare le storture che hanno contraddistinto l’accesso alle terapie in tutti questi anni. Va riconosciuto a centinaia di pazienti liguri il diritto di essere curati con le terapie loro prescritte».

«Da tempo, come gruppo consiliare, sollecitiamo la Regione ad assumersi le proprie responsabilità, perché è evidente che i pazienti liguri stiano vivendo un disagio enorme – evidenziano Pastorino e Battistini -. E nonostante le promesse del ministro Grillo, la situazione non è migliorata neppure sul piano nazionale. Gli approvvigionamenti continuano a essere insufficienti per colmare il fabbisogno. In Liguria si aggiunge la difficoltà di coordinamento fra le varie ASL, e proprio non si comprende perché la giunta Toti resti inerte, senza assumere iniziative».

«La verità? Pare che Alisa e l’assessore Viale siano del tutto incuranti di questa situazione. Dove sono le convenzioni con le farmacie, che potrebbero sicuramente mitigare le difficoltà di reperimento delle cure e quindi contenere la necessità di gravosi spostamenti nella regione? Che senso ha organizzare un corso per farmacisti preparatori e poi non attivare le convenzioni? Perché Alisa non ha organizzato un corso di formazione per i medici prescrittori, analogamente a quello dedicato ai farmacisti – concludono Pastorino e Battistini – In consiglio regionale l’assessore Viale si indigna quando si parla del dolore delle persone. E allora, ha idea di cosa significhi per i pazienti che hanno trovato giovamento nella cannabis terapeutica dover interromperne la cura o modificarne le modalità di assunzione?»

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