Genova. Mai così in alto lontano da casa. Linda Cerruti e Costanza Ferro si confermano al quinto posto portando la routine tecnica di un duo italiano per la prima volta oltre i 90 punti ai campionati mondiali. Solo nell’edizione di Roma 2009 Giulia Lapi e Beatrice Adelizzi, poi medaglia di bronzo nel libero individuale, riuscirono a raggiungere questo piazzamento.
Per la coppia ligure, che condivide anche la società (Marina Militare e Rari Nantes Savona), si tratta di uno storico passo avanti dopo l’ottavo posto ai mondiali di Barcellona 2013, il settimo a Kazan 2015 e il sesto a Budapest 2017.
Respinto l’assalto del Canada e allontanata la Spagna, come già accaduto in occasione del bronzo europeo conquistato a Glasgow la scorsa estate, una delle dieci medaglie vinte insieme agli europei assoluti che si aggiungono al sesto posto olimpico a Rio de Janeiro 2016.
Le azzurre si sono esibite sulle note di “Song from Humans and Machine” di Michele Braga, con la coreografia dell’allenatrice e ct Patrizia Giallombardo, ottenendo 90.1743 punti grazie ai 27.2 per l’esecuzione, ai 27.4 per l’impressione artistica e ai 35.5743 per gli elementi).
L’intro dell’esercizio mostra una Cerruti aggressiva come un felino, in posizione distesa, con la gamba destra che sovrasta il braccio in appoggio e la gamba sinistra protesta all’indietro con il piede verso l’alto. Ferro la domina posizione eretta, appoggiandole la pianta del piede destro sul ginocchio e tenendole le punte delle dita con la mano destra. La prestazione esalta l’elasticità e l’affiatamento, alterna movimenti plastici a morbidi, spigolosi a sinuosi. A volte sembra che un velo sull’acqua ne aiuti lo scivolamento verso allunghi mai trovati prima e che verticali e torsioni creino piccoli vortici dominati da altezze inesplorate. “Siamo felici. Le ragazze hanno nuotato splendidamente, ottenendo un punteggio lusinghiero che premia il lavoro svolto in poco tempo per controllare un esercizio difficile che esalta le loro caratteristiche“, sottolinea entusiasta Giallombardo.
Avanti a loro le stesse nazionali di due anni fa, nell’identico ordine ma con protagoniste diverse: le russe Svetlana Romashina e Varvara Subbotina che ottengono meno dei preliminari, ma quanto basta per l’oro (95.9010 / 95.9501) avanti alle cinesi Xuang Xuechen e Sun Wenyan (94.0072); le ucraine Marta Fiedina e Anastasiya Savchuk (92.5847) che estromettono le giapponesi Yukiko Inui (unica in gara a Budapest 2017) e Megumu Yoshida (92.1116), nelle eliminatorie divise da 14 centesimi di punto.
La classifica della finale del duo, routine tecnica (primi posti):
1. Svetlana Romashina e Varvara Subbotina (Rus) 95.9010
2. Huang Xuechen e Sun Wenyan (Chn) 94.0072
3. Marta Fiedina e Anastasiya Savchuk (Ukr) 92.5847
4. Yukiko Inui e Megumu Yoshida (Jpn) 92.1116
5. Linda Cerruti e Costanza Ferro (Ita) 90.1743
6. Claudia Holzner e Halle Pratt (Can) 88.8659
7. Paula Ramirez e Sara Saldana Lopez (Esp) 87.2960
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