Genova. Piloni ammalorati, con il ferro del calcestruzzo che si sbriciola al tocco e calcinacci ovunque. Questo lo scenario che abbiamo trovato, ancora una volta, ai piedi delle pile di sostegno di un viadotto autostradale genovese. E dai residenti arrivano le segnalazioni di ispezioni notturne straordinarie.
Stiamo parlando del viadotto Bisagno, il ponte della A12, che salta l’omonima vallata tra le gallerie Monte Quezzi e Monte Veilino: sospesa a diverse decine di metri, l’infrastruttura lunga mezzo chilometro è entrata in servizio del 1967, lo stesso anno del Morandi. E oggi i segni del tempo si fanno vedere, eccome.
Partiamo con ordine, ovvero da una segnalazione che nei giorni scorsi è arrivata in redazione: almeno per due notti consecutive, infatti, sul viadotto sono stati effettuati lavori di ispezione, con tanto di ponte mobile per consentire ai tecnici, con le torce, di guardare sotto la carreggiata.
Alcuni cittadini residenti dei palazzi limitrofi, non essendo stati avvisati, si sono allertati, segnalandoci la cosa. In effetti sul sito di Autostrade per l’Italia, tra i “previsti”, non era presente l’intervento: abbiamo chiesto motivazioni e chiarimenti ad Aspi, ma, al momento, non abbiamo ottenuto risposta.
Abbiamo quindi optato per un sopralluogo visivo, che ovviamente non ha pretese tecnico-ingegneristiche, ma che restituisce comunque alcuni dati che andrebbero chiariti. Dopo le ispezioni notturne, infatti, sul viadotto sono comparsi diversi segni, “appunti sul cemento”: alcune parti sono state cerchiate di rosso, sotto e a fianco della carreggiata, in apparenza per segnalare parti ammalorate.
Queste evidenziazioni sono particolarmente più frequenti nei pressi dei piloni, costruiti con il metodo Dywidag, cioè ad avanzamento bilanciato, frontiera ingegneristica di quegli anni. La classica forma a T della struttura dei piloni, o a stampella, i cui giunti non corrispondono quindi al pilone stesso ma al centro della campata. Altri tre viadotti della A12 sono costruiti con questa tecnica: il Veilino, il Nervi e il Sori.
La nostra visita è proseguita ai piedi del ponte, fra le pile che arrivano a terra: diversi sono i segni di ammaloramento esterno, soprattutto nelle prime pile di ponente, che assorbono il peso dei mezzi in transito del piccolo dislivello tra galleria e viadotto: il cemento è scrostato in più punti, e l’armatura di metallo è visibile e in balia degli elementi, consumata e arrugginita; basta un semplice tocco per vedere alcune parti sbriciolarsi.
Alla base dei piloni scorrono diversi rivi che negli anni hanno scavato e modellato la scarpata, scoprendo ulteriormente le fondazioni degli stessi. Questi, al loro interno (esistono accessi alla struttura aperti e sfondati da tempo, ricovero di disperati e spazzatura), non presentano i segni esterni, ma le vibrazioni del traffico sono forti e costanti.
Nulla ovviamente possiamo dire sulle condizioni relative alla staticità della struttura, ma rimaniamo in attesa di una risposta di Autostrade per l’Italia. Certo è che, dopo quel maledetto 14 agosto, questo non è ciò che i genovesi meritano di vedere sotto i loro ponti e sopra lo loro teste.
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Aggiornamento 27 giugno 2019 – Riceviamo e pubblichiamo dall’ufficio stampa Autostrade per l’Italia – Direzione di Tronco di Genova
In riferimento all’articolo dal titolo “Viadotto Bisagno, piloni ammalorati e calcestruzzo che si sbriciola. Tra ispezioni notturne e la paura di chi abita a pochi metri”, riteniamo doveroso prima di tutto precisare che l’opera è assolutamente sicura e non è stata riscontrata alcuna anomalia che ne influenzi il comportamento statico. Sul viadotto sono state completate le ordinarie e periodiche verifiche da parte di tecnici qualificati, così come previsto dalla normativa vigente. Tali controlli vengono pianificati in orario notturno, quando c’è un minor flusso di veicoli, proprio per evitare effetti sulla viabilità diurna. Sulla struttura sono stati progettati interventi di ripristino del calcestruzzo superficiale su alcune porzioni dell’infrastruttura che verranno indicativamente avviati entro la fine dell’anno, una volta completata la procedura di gara. Per quanto riguarda la comunicazione delle ispezioni ai cittadini residenti, vogliamo rassicurare che quando, come in questo caso, le attività di monitoraggio vengono pianificate ed effettuate senza la necessità di impattare sulla viabilità, non viene data informazione tramite il sito o gli altri canali digitali, trattandosi di routinari controlli. In ogni caso, la Direzione di Tronco di Genova è a disposizione per ogni ulteriore chiarimento o richiesta di informazione, nell’ottica di una concreta e trasparente collaborazione con il territorio e i cittadini.