A gonfie vele

“Terapia dell’avventura”, Nave Italia pronta a salpare ancora con 22 progetti di riabilitazione

Anche quest'anno la nave più inclusiva del paese pronta a prendere il largo

nave italia

Genova. La “terapia dell’avventura” potrebbe diventare un vero e proprio protocollo medico che, al termine di un lavoro di analisi sarà pubblicato su riviste scientifiche.

Ad anticiparlo, la presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, che è stata nominata al vertice della fondazione Tender to Nave Italia che ha presentato la stagione di attività a Genova.

“Adesso inizieremo un lavoro comune tra ospedale e Nave Italia – ha spiegato la presidente, Mariella Enoc – che ci porterà verso la pubblicazione su riviste scientifiche di questi studi. Questa terapia, per la nostra esperienza, ha dato buoni risultati con bambini oncologici, nella fase post cura, ma anche bambini autistici che hanno avuto risultati, quasi immediati, ecosistema come le patologie legate alla neuroriabilitazione”.

Intanto, a Genova, la Nave Italia, il brigantino più grande del mondo, si prepara a iniziare un’attività che, dal 2007, ha permesso di portare a bordo quasi 5mila ospiti. Persone con disabilità fisiche, o problematiche di inclusione sociale, che a bordo di questa nave, vengono inglobati nell’equipaggi della Marina Militare e, per una settimana, partecipano a tutte le attività.

Al via, anche quest’anno, 22 progetti che coinvolgeranno questi ragazzi, per una settimana, nella vita di bordo tra la Sardegna e l’Arcipelago Toscano che troveranno negli equipaggi della Marina un sostegno importante. “È importante il rapporto con il mare e quello con i nostri equipaggi che sanno insegnare la disciplina, il senso di squadra – sottolinea Giorgio Lazio, comandante marittimo nord della Marina Militare – che sono le caratteristiche che hanno reso la nostra Marina forte nei secoli. Questa professionalità noi la mettiamo a disposizione dei nostri ospiti”

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