Genova. Cyber agenti che navigano sui social, setacciando gruppi e pagine facebook, per intercettare e anticipare le organizzazioni relative ai rave e ai party notturni che, soprattutto in periodo estivo, animano alcuni luoghi, spesso abbandonati, della città.
Questa è la risposta dell’amministrazione civica alla stagione delle feste, considerate “clandestine”, organizzate da giovani e meno giovani in alcuni luoghi topici della città: Monte Moro, Peralto, forti, spiagge e capannoni abbandonati.
“Feste dove droga e alcol la fanno da padroni”, sottolinea Lorella Fontana, capogruppo in Sala rossa per la Lega, interrogando sul da farsi l’assessore alla legalità Stefano Garassino. “I nostri agenti, insieme a polizia e carabinieri, hanno ricevuto istruzioni di perlustrare i social dove quasi sempre queste feste sono organizzate, al fine di anticipare e intervenire prima che la situazione diventi difficilmente gestibile”.
La strategia è chiara: conoscere in anticipo dove saranno organizzati i rave per anticipare i partecipanti e farsi trovare in loco “prima”, per evitare poi di dover intervenire allontanando centinaia di partecipanti. Questo l’obiettivo di questa sorta di cyber-pattuglione: sorvegliare, conoscere, impedire. Giovani genovesi, se ci siete ancora, siete avvisati.