Genova. La raccolta differenziata in Liguria sfiora la soglia del 50% (49,67%), aumentando rispetto al 48,52% del 2017, al 43,19% del 2016 e al 38,63% del 2015. Ma il Comune di Genova resta fermo al palo. Anzi, al 33,49%.
Salgono a 110 i Comuni che hanno raggiunto e superato la percentuale del 65% di raccolta differenziata, rispetto ai 100 del 2017, ai 63 del 2016, ai 32 del 2015 e 16 nel 2014. Tra questi, 26 quelli superano l’80%. Al primo posto Rialto, nel savonese, con il 90,37% di differenziata.
La provincia con la migliore performance e quella della Spezia con una media del 69,50%, in coda quella di Genova con il 41,55% mentre tra i comuni più grandi il fanalino di coda è Ventimiglia con solo il 30,71%.
Da registrare anche l’incremento record di Massimino (Sv), sempre nel savonese, passato dal 14,18% del 2017 al 64,58% in un solo anno.
“Siamo partiti con una raccolta differenziata che nel 2015 era attestata al 38,63% e oggi abbiamo praticamente raggiunto la soglia del 50%, in pratica 11 punti secondo i risultati accertati dall’Osservatorio ligure sui rifiuti dei Comuni”, commenta l’assessore regionale all’Ambiente, Giacomo Giampedrone, che non manca di analizzare il dato genovese.
“Dobbiamo continuare a intervenire in modo piu’ incisivo sul sistema di raccolta dei comuni di Imperia, Savona e in particolare Genova, il cui dato negativo ha una forte influenza sul dato regionale complessivo- sottolinea l’assessore- in particolare per il capoluogo abbiamo stanziato 1,3 milioni per attuare un programma di raccolta differenziata suddivisa in zone, utilizzando sia sistemi domiciliari che cassonetti controllati e ci aspettiamo pertanto che il Comune possa metterli in pratica per superare il gap con il resto della regione e gli altri comuni”.