Genova. È iniziata alle 16.35 la demolizione del civico 10 di via Porro, il primo dei palazzi sfollati sotto il moncone est di ponte Morandi che sarà abbattuto in vista dell’esplosione prevista il 24 giugno.
Il braccio di una gru, dotato di pinza idraulica, dell’impresa Omini – una delle aziende del ati di demolitori – sta operando a partire dal tetto dell’edificio. Nel frattempo un cannone sta sparando acqua nebulizzata per favorire l’abbattimento delle polveri.
“Quella pinza idraulica non sta sgretolando solo un cornicione, sta sgretolando i ricordi di una vita, ma il destino ha voluto così”. Franco è uno degli ex inquilini del civico 10. “Sono nato in quel palazzo, ci sono cresciuto – dice tra le lacrime guardando i macchinari abbattere l’edificio, i cornicioni, i poggioli, i muri – per noi questo quartiere era un amico, anche il ponte era un amico, da quando lo vidi inaugurato dal presidente Saragat, il Morandi ci ha accompagnato in ogni fase della vita”.
Sono diversi i cittadini che hanno deciso di assistere dal vivo a questo momento a suo modo storico. Pochi gli sfollati. Un altro è Pasquale Ranieri, pensionato, ex inquilino del civico 7. Guarda da lontano con un paio di binocoli. “Io quel ponte l’ho costruito, facevo l’operaio, e non pensavo potesse venire giù altrimenti mai avrei comprato casa proprio lì sotto”.
A osservare i cantieri però sono soprattutto coloro che tuttora vivono ai margini della zona interdetta e per cui, da lunedì, dovrebbero arrivare i primi indennizzi.
Attendono con ansia l’assemblea pubblica annunciata dalla struttura commissariale per il 17 o 18 giugno, durante la quale saranno spiegate le misure di precauzione per la popolazione residente in occasione dell’esplosione delle pile 10 e 11, in programma il 24 giugno. In via Porro, nella porzione di strada ancora abitata, molti striscioni di protesta. “Anche questa è via Porro”, “Sfollati a metà”, “Via Porro è ancora abitata”.
Nel frattempo prosegue lo strip-out, ovvero la bonifica, degli altri edifici destinati all’abbattimento. Per le opere di demolizione dei palazzi da eliminare prima del 24 giugno dovrebbero, nei piani, durare una decina di giorni.