La replica

Navi delle armi, la Cgil a Toti: “Non confonda l’industria dellla difesa con i mercanti di morte”

torrente sturla vegetazione e vipera

Genova. Prosegue lo scontro a distanza tra la Cgil e il governatore Toti. Dopo la dichiarazione di sciopero da parte die portuali della Filt relativamente al carico della Bahri Jazan, Toti ieri era intervenuto a gamba tesa sulla sua pagina facebook parlando di “ipocrisia” del sindacato.

Oggi, mentre lo sciopero è stato revocato all’annuncio che la nave non imbarcherà i generatori, la Filt e la Camera del lavoro replicano al governatore ligure: “Chi intende strumentalizzare questa posizione, millantando che così il sindacato non tutelerebbe i lavoratori del porto e quelli delle molte fabbriche dell’industria della difesa presenti nella nostra regione, non fa un buon servizio né al Paese, né alla Regione Liguria e nemmeno a sé stesso” dicono Camera del Lavoro e Filt.

“La Cgil è in campo, senza remore, per rivendicare un lavoro sicuro e dignitoso, in ogni ambito, e non è motivo di imbarazzo la presenza sul nostro territorio di un’industria della difesa ad alta innovazione tecnologica, che non può essere confusa con i mercanti di morte in operazioni belliche definite crimini di guerra dalle Nazioni Unite” scrive la Cgil in una nota.

“Anche per questo, ieri, il direttivo regionale della Cgil Liguria ha votato all’unanimità un ordine del giorno a sostegno delle iniziative dei portuali, contro l’imbarco di materiale bellico destinato allo Yemen- dicono i segretari genovesi e liguri di di Cgil e Filt – e da questo territorio continuerà a lavorare perché il Governo espliciti una chiara assunzione di responsabilità che vieti l’invio di armi in paesi dove gli organismi internazionali hanno denunciato crimini di guerra”.

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