No alla guerra

Nave delle armi, la Bahri Jazan non caricherà i generatori a Genova: seconda vittoria dei portuali

Non ci sarà il presidio convocato per le 5 del mattino

Genova. Non partiranno a bordo della Bahri Jazan i quattro generatori destinati all’Arabia Saudita. Lo ha comunicato l’autorità portuale alla delegazione del Calp che è salita nel corso del presidio a cui hanno partecipato diverse decine di persone per protestare contro l’arrivo, previsto per domani, nel porto di Genova del cargo saudita Bahri Jazal.

“Siamo soddisfatti da questa comunicazione – ha detto un rappresentante del collettivo al megafono – ma domani mattina monitoreremo comunque che quanto ci è stato detto venga rispettato e sappiamo bene che questo non risolve il problema delle armi anche se per la seconda volta il nostro pezzettino lo abbiamo fatto: abbiamo fermato un carico di armi”.

La comunicazione ufficiale che la Bahri Jazan non imbarcherà i quattro gruppi elettrogeni della Teknel che dal 20 maggio si trovano al terminal csm del porto di Genova è arrivata questo pomeriggio al presidente dell’autorità di sistema portuale Paolo Signorini dal presidente e Ceo dell’agenzia marittima Delta Giovanni Cerruti: “Dietro precise istruzioni del caricatore Spett.le Teknel – si legge nella comunicazione uffiicale – a seguito delle ben note proteste sollevate da una parte sindacale, in
mancanza di garanzie sulla effettiva
operatività da parte delle Autorità
competenti, non provvederà ad ordinare l’imbarco sulla m/n Bahri Jazan di nr 8 generatori destinati al porto di Jeddah, attualmente stoccati presso i magazzini del CSM, e rimasti a terra per analoghi motivi dalla nave precedente Bahri Yanbu”.

“La suddetta merce -prosegue la lettera – verrá ritirata dallo spedizioniere incaricato nei prossimi giorni ed inviata via terra ad altra destinazione”. I generatori potrebbero quindi essere trasferiti via terra già domani.

Intanto la Cgil ha revocato lo sciopero e il presidio indetto per domani mattina: “Rimarcando l’importante passaggio segnato oggi – scrive il sindacato in una nota – rimarremo attenti a tutto ciò che avviene nel Porto di Genova e pronti a confrontarci con chiunque voglia essere parte attiva nel migliorare la nostra società”.

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