Tra le righe

Indennizzi per gli interferiti del Morandi, polemica Pd sul cavillo anti-cause. Dalla struttura commissariale rassicurazioni

Questione di interpretazione. Questa sera incontro con i cittadini che hanno diritto al ristoro

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Genova. Lunedì prossimo dovrebbero arrivare i primi indennizzi per gli interferiti dai cantieri di ponte Morandi, ma è di queste ore la polemica, sposata da gruppo del Pd in regione Liguria in merito a una clausola che, secondo alcuni, impedisce a chi accetterà il denaro legato ai disagi della demolizione e ricostruzione del viadotto Polcevera di rifarsi legalmente per altri danni legati alla grande opera.

Il problema è, però, interpretativo e per la struttura commissariale il rischio per i cittadini, di avere le mani legate, non esiste.

Pippo Rossetti, consigliere regionale Pd, parla di un odioso cavillo: “Chi accetta l’indennizzo una tantum non potrà chiedere il risarcimento per gli eventuali danni che il cantiere causerà al proprio appartamento. Eccolo qui il cavillo, anzi il ricatto, dei commissari Toti e Bucci”.

Questa sera, per fare ulteriore chiarezza sulla vicenda, ci sarà un incontro tra la struttura commissariale e il comitato dei residenti ai confini della zona rossa, circa 950 famiglie per cui con una norma inserita nel decreto cosiddetto “Sblocca cantieri” sono stati trovati 7 milioni da distribuire in varia misura a seconda della vicinanza al cantiere.

Intanto, però, l’assessore al Bilancio del Comune di Genova Pietro Piciocchi, delegato ai rapporti con la struttura commissariale, chiarisce: “La clausola inserita dall’avvocatura riguarda soltanto gli indennizzi legati ai disagi da cantiere, è ovvio che in caso di danni alle abitazioni, e speriamo non ce ne siano, il cittadino potrà fare causa”.

Il testo del contratto di accettazione dell’indennizzo riporta la seguente dicitura: il cittadino “dichiara che al ricevimento del predetto pagamento nulla avrà più a pretendere dal commissario straordinario in relazione all’indennizzo di cui all’art. 26 c. 2 del D.L. n. 32/2019”, ovvero esclusivamente all’articolo contenuto nello “Sblocca cantieri”.

Tuttavia, nell’ordinanza del commissario Bucci sulle forme di ristoro per i cittadini residenti nelle zone interessate dall’attività di cantiere, c’è un comma che indica che l’indennizzo “ha altresì natura omnicomprensiva ed esaustiva rispetto ai danni e ai disagi conseguenti a qualsiasi tipologia di lavorazione eseguita nell’ambito delle attività di cantiere”. Ma non è questo il testo che dovrà essere sottoscritto dai cittadini che avranno diritto ai ristori.

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