Genova. Il porto di Genova e l’economia Svizzera più vicini grazie a un “quarto valico” virtuale che comprende i servizi legati a tutta la catena logistica e che permettono di semplificare lo spostamento delle merci. È stato questo il tema di una tavola rotonda, organizzata da Spediporto, l’associazione degli spedizionieri genovesi, nell’ambito della Genoa Shipping Week.
Un momento di approfondimento, a 360 gradi, sulle nuove strategie infrastrutturali, soluzioni logistiche a breve e medio termine, sviluppo marketing e commerciale per il rilancio del Porto di Genova verso i mercati svizzeri. “Dobbiamo puntare a cominciare a sviluppare, tra di noi, una capacità di operare in maniera sistemica e collaborativa – sottolinea Giampaolo Botta, Direttore Generale Spediporto – mettendo a favore comune la professionalità delle imprese, la capacità dei terminal è quella produttiva di tutta la catena della Supply Chain. Capacità che servono a essere pronti, all’indomani dell’inaugurazione del terzo valico, con un’offerta che non sia solo infrastrutturale ma anche di competenze operative e professionali”.
Oggi, quindi, serve puntare non solo sulle infrastrutture materiali ma anche sulla capacità di poter fornire servizi e network tra imprese per arrivare con un’offerta ampia e articolata sui mercati centro europei. “La Svizzera guarda, da sempre verso nord – prosegue Botta – ma noi pensiamo di poter stimolare le curiosità di questo mercato anche verso l’Italia e verso Genova. Serve, però, una capacità della pubblica amministrazione di essere al fianco delle imprese. Bisogna ridurre la burocrazia e dare certezza dei tempi su analisi e controlli”.
Un primo passo, è stato spiegato, deve arrivare anche dal governo centrale che deve dare segnali di interesse. “Noi oggi lavoriamo su due fronti, spiega il presidente della Port Authority, Paolo Emilio Signorini – il primo sono le infrastrutture che, diversamente dal passato stanno prendendo forma, e la seconda è quella di assicurare condizioni economiche vantaggiose al trasporto delle merci via ferrovia. Questo implica, da un lato, alcuni incentivi finanziari e dall’altro una semplificazione delle procedure per rendere il transito via ferrovia puntuale, efficiente e competitivo con la strada”.