La mozione

Foibe, il Consiglio Regionale chiede la revoca delle onorificenze al maresciallo Tito

vaccarezza muzio

Genova. Il Consiglio Regionale ha approvato oggi a maggioranza, con voto contrario di PD e Rete a Sinistra-Liberamente Liguria, la mozione con cui i consiglieri di Forza Italia Claudio Muzio e Angelo Vaccarezza chiedono la revoca delle onorificenze al merito della Repubblica Italiana di cui furono insigniti, a partire dal 1969, il maresciallo Tito ed altri esponenti del regime comunista jugoslavo, tra cui Mitja Ribicic, Franjo Rustja e Marko Vrhunec.

“Abbiamo presentato questa mozione – dichiarano Muzio e Vaccarezza – perché troviamo assurdo che ai carnefici di tanti nostri fratelli italiani della Venezia Giulia e della Dalmazia, barbaramente uccisi nelle foibe, siano state concesse le più alte onorificenze della Repubblica e che tali onorificenze non siano ancora state revocate. Una su tutte, quella al maresciallo Tito, che risulta a tutt’oggi decorato come Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica Italia, con l’aggiunta del Gran Cordone, il più alto riconoscimento della Repubblica, conferitogli il 2 ottobre 1969 dal presidente Giuseppe Saragat durante una visita di Stato a Belgrado finalizzata a stringere accordi commerciali con la Jugoslavia”.

“E’ davvero paradossale – proseguono i due consiglieri regionali di Forza Italia – che la Repubblica Italiana da un lato riconosca il dramma delle foibe e ne onori ufficialmente le vittime il 10 febbraio di ogni anno in occasione del Giorno del Ricordo, e dall’altro annoveri tra i suoi più illustri insigniti proprio chi ne ordinò il massacro. E’ una situazione che va sanata al più presto, per rispetto sia dei nostri caduti e delle loro famiglie che di noi stessi, della nostra storia e della nostra patria”.

“Mantenere l’onorificenza a Tito e ai suoi sodali – sottolineano ancora Muzio e Vaccarezza – è un’ingiustizia che fa ulteriormente sanguinare la ferita del martirio delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. Per questo abbiamo chiesto al presidente Toti di sollecitare Governo e Parlamento affinché sia modificata la legge n. 178 del 3 marzo 1951, la quale prevede che un’onorificenza possa essere ritirata per indegnità, ma solo qualora il personaggio insignito si trovi ancora in vita”.

“I Consigli Regionali del Friuli Venezia Giulia e del Veneto hanno già approvato mozioni analoghe alla nostra, e in Parlamento, nello scorso mese di novembre, è stata presentata una proposta di legge che va nella direzione auspicata. Ci auguriamo perciò – concludono – che la nostra iniziativa possa contribuire affinché venga al più presto posto rimedio ad una situazione che offende le vittime, le loro famiglie e l’onore stesso dell’Italia”.

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