Genova. Strade, autostrade, ferrovie, aerei. Sono ancora molti gli interrogativi aperti sul d-day, il giorno dell’abbattimento con esplosivo del moncone est di ponte Morandi. Perché se la data dovrebbe essere il 28 giugno, e l’orario compreso per la demolizione tra le 9e30 e le 10 del mattino, ancora non si sa nel dettaglio quanto dovranno restare chiuse le linee di collegamento su ferro e gomma. Né se ci saranno interruzioni al servizio della metropolitana tra Brin e Di Negro.
Trattandosi di un giorno feriale, la preoccupazione maggiore è per il rischio ingorgo. Non solo per i genovesi ma anche per i turisti in movimento attraverso il porto. La società Stazioni marittime non è ancora stata contattata dalle istituzioni e non si aspetta particolari disagi. “La maggior parte degli arrivi e partenze dei traghetti si svolgono tra il primo mattino, prima delle 9, e in tarda serata – spiega l’ad di Stazioni Marittime Edoardo Monzani – quindi non dovrebbero esserci grandi ripercussioni, chi arriva arriva prima del blocco stradale e ricordiamo che l’autostrada A10 e la A12 restano aperte”.
Appunto. Il timore è di un sovraccarico di quella rete, motivo per cui è stato ipotizzato anche un possibile blocco dei mezzi pesanti. Tuttavia stoppare i traffici dei tir in settimana potrebbe portare più danni che benefici, sul fronte dell’economia perlomeno. Tra i problemi da mettere in conto anche i possibili disagi per le centinaia di ospiti del “Dinner” di Assagenti, il gran galà dello shipping al quale sono stati invitati 5000 ospiti da tutto il mondo.
Ancora da mettere a punto il piano ferrovie. Di fatto le linee interessate saranno quella per Acqui e quella per Busalla-Arquata e si sa che Trenitalia metterà a disposizione bus navetta sostitutivi.
A parte il blocco obbligato nell’ora dell’esplosione, sarà necessario un periodo per effettuare alcuni controlli, da parte dei gestori sia della rete ferroviaria sia di quella autostradale. Ancora non si sa per quanto e quando saranno messi in atto questi controlli.
Al momento nessuna misura straordinaria riguarda i traffici dell’aeroporto Cristoforo Colombo né il servizio della metropolitana, come aveva spiegato il sindaco e commissario Marco Bucci durante l’assemblea pubblica a Certosa.
Oggi in prefettura si è svolta la riunione del comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza per discutere le misure legate all’evacuazione.