Genova. Qualcosa è successo di grave, anzi gravissimo: il basilico ligure è scomparso, diventando zafferano. E ora il piatto tipico genovese è a rischio estinzione, o meglio, sostituzione.
Ecco l’ultima opera dei Testimoni di Genova, che, dopo la serie sull’evangelizzazione del foresto alla sacra ‘Parola di Genova’, passano allo scontro frontale, reinterpretando questa volta, in chiave trailer, la nota saga cinematografica.
La “tragedia” a cui si trova davanti il dottor Belina Jones ha però un artefice, un responsabile, che si svela da solo, innescando la “caccia al foresto” per riconquistare alla genovesità il simbolo demiurguico del pesto alla genovese.
Come finirà e difficile capirlo: quello che si capisce e non manca è la consueta ironia e comicità della squadra dei Testimoni di Genova, che, capitanati dalla regista Ila Scattina per la Uncle Singer Productions, da un anno a questa parte (l’anniversario dell’uscita del primo episodio cade in questi giorni) ha dato forma alla versione cinematografica dell’orgoglio, anche combattivo, del popolo genovese.
Certo, si ride e si scherza, ma il messaggio resta chiaro: l’identità di Genova e dei suoi abitanti, è dura corazza, che niente può scalfire e scoraggiare. E l’eterna lotta con il foresto è essa stessa identità, che a noi piace e fa sorridere, ma che dagli “altri” dovrebbe far preoccupare.