Genova. Ha già iniziato a circolare per Genova da un paio di giorni e resterà in città fino al 9 maggio per testare la resa sulle strade del capoluogo ligure, il nuovo filobus da 24 metri, completamente elettrico, che Comune e Amt sperano di inserire nei prossimi anni nell’ambito della flotta dell’azienda di trasporto pubblico. Il mezzo, prodotto dalla Van Hool, è stato concesso in prestito dall’azienda di trasporto della città di Linz, in Austria, che lo ha in esercizio. La sperimentazione genovese è funzionale anche a un eventuale percorso nazionale visto che i mezzi di questa misura in Italia, diversamente dal resto d’Europa, non sono omologati.
“Amt vuole essere un laboratorio delle nuove tecnologie – ha detto il sindaco di Genova Marco Bucci, quest’oggi alla presentazione del filobus in piazza De Ferrari – come città possiamo dimostrare di fare grandi cose, inoltre bisogna pensare che un mezzo di questo tipo consentirebbe di ottimizzare i costi e l’utilizzo del personale nell’ottica di una riconversione industriale che ci permetterà di mettere in pratica tutte le strategie del Pums, il piano della mobilità urbana”. L’operazione che dovrebbe portare i Van Hool 24 metri a Genova avrebbe “un costo importante, di svariate centinaia di migliaia di euro – spiega l’amministratore unico di Amt, Marco Beltrami – ma potrebbe essere coperto con i finanziamenti ministeriali a cui abbiamo chiesto di accedere lo scorso dicembre”.
Il filobus full electric ha una capienza di 180 posti ma può arrivare, a seconda degli allestimenti, a trasportare fino a 200 passeggeri. Ha ruote posteriori sterzanti per migliorarne la manovrabilità e due snodi nonché telecamere di sorveglianza, wifi integrato e spazi per disabili, passeggini e donne in stato di gravidanza. E’ dotato di una speciale tecnologia che consente di caricare le batterie durante la marcia, se collegato alla linea aerea, e di utilizzare l’energia quando è scollegato per una distanza fino a 7 chilometri.

L’idea è quella di impiegarlo a partire dai quattro assi di forza su cui il Comune ha strutturato la mobilità del futuro: Brignole-Ponente, Levante, Val Bisagno e Val Polcevera. I tempi per vedere, eventualmente, circolare stabilmente i bus 24 metri a Genova non sono brevi, comunque.
Si parla di 3 o 4 anni di attesa. Alla presentazione del mezzo, che ha poi effettuato anche un breve giro di prova, anche il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, il vicesindaco e assessore alla mobilità Stefano Balleari, il coordinatore del Pums Enrico Musso, rappresentanti di Amt e dei sindacati del trasporto pubblico locali.
“A nostro parere – afferma Edgardo Fano, Faisa Cisal – questo tipo di mezzo dovrebbe comunque poter viaggiare in sede protetta e i conducenti dovranno avere un’adeguata formazione, inoltre se la tipologia di mezzo da 24 metri deve ancora essere omologata in Italia sarebbe opportuno che il Mit applicasse le stesse prerogative previste per i tram in modo da avere una serie di agevolazioni rispetto agli mezzi in base al codice della strada, a partire, ad esempio, dalle precedenze”.