Lettera al direttore

Villa ines

Solidarietà incondizionata a Monsignor Giacomo Martino, di Angelo Spanò

La lettera torna sul caso "Villa Ines"

villa ines struppa
Foto d'archivio

Genova. Villa Ines, tanto tuonò che piovve ! Questi tuoni e lampi (non di genio), vengono creati artificialmente da alcuni consiglieri del centro destra, forse sono in cerca per il proprio partito di consensi elettorali per le europee? Se non fosse così, mi chiedo perché questo astio nei loro confronti e proporre di installare delle telecamere, osteggiando l’arrivo di queste persone sfortunate?

Vale la pena di ricordare a tutti la triste storia di Price Jerry, che si tolse la vita perché non le era stato rinnovato il permesso di soggiorno. Chi scrive (ex struppino), risiede a Coronata, proprio nei pressi del Campus gestito dall’Ufficio Diocesano Migrantes, struttura dove da anni, vivono, studiano e lavorano la terra circa 120 migranti, orbene, questi ragazzi, in tutti questi anni non hanno mai creato alcun problema di ordine pubblico, a nessuno dei residenti è mai venuto in mente di chiedere l’installazione del “grande fratello”.

L’unico problema deriva dal fatto che anche questi ragazzi per raggiungere il Campus usano i mezzi pubblici, creando un sovraffollamento, per evitarlo in un primo tempo, l’Assessore Balleari aveva aumentato il numero degli autobus della linea 62, poi a seguito al crollo del viadotto Morandi alcune doppie corse sono svanite, costringendo coronatesi e migranti ad attendere 20’ per la corsa successiva. Tornando a Villa Ines, ritengo che questi ragazzi, oltre ad integrarsi, potrebbero collaborare con i volontari per rimuovere ingombranti abbandonati anche dai nostrani e intervenire nei punti critici, come l’acquedotto storico.

Angelo Spanò
Già Consigliere Provinciale dei Verdi

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