La lettera

Scontri Corvetto, Crivello: “Alcune domande a questore, prefetto e sindaci di Genova”

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Genova. Sui fatti del 23 maggio, gli scontri di piazza tra polizia e manifestanti durante lo svolgimento del comizio di Casapound, riceviamo e pubblichiamo la lettera di Gianni Crivello, consigliere comunale e capogruppo di minoranza in Comune a Genova. Che rivolge alcune domande a questore, prefetto e sindaco di Genova.

“Anche noi ieri pomeriggio eravamo con migliaia di genovesi a manifestare pacificamente davanti alla Prefettura. Abbiamo atteso qualche ora prima di esprimere le nostre valutazioni per evitare reazioni troppo emotive.

Un grande abbraccio e tutta la nostra solidarietà va a Stefano Origone, un professionista che conosciamo ed apprezziamo per il suo lavoro, così come apprezziamo il lavoro, non sempre adeguatamente retribuito, che molti suoi colleghi svolgono con impegno e professionalità. Alcune domande a chi ha responsabilità di primo piano in questa città.

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Bucci dopo i gravi fatti di ieri parla di strumentalizzazioni e dinnanzi alle accuse che gli vengono rivolte afferma: “ ….che gli viene quasi da ridere….” Guardi Bucci sul pomeriggio di ieri c’è poco da ironizzare ma molto da riflettere e da preoccuparsi, evitando di sottovalutare quanto accaduto.
Basta, eviti ancora di utilizzare argomenti tecnici rispetto a responsabilità politiche e istituzionali che dovrebbe avere un Sindaco. Dopo la sua elezione lei affermò: ”Io sarò il Sindaco di tutti i genovesi”. Lo dimostri, e ci spieghi perché, per la manifestazione del XXV Aprile a Genova, propose di svolgere l’evento al Carlo Felice, al chiuso, mentre ritiene che una decina di neofascisti abbiano il diritto di occupare una piazza pubblica blindata dove per altro nessuno poteva accedere?

Caro Prefetto, caro Questore, vi invitiamo innanzi tutto ad agire nei confronti di chi continuava a colpire chi, come Stefano Origone, urlava che era lì per lavorare, nel contempo prendiamo atto che purtroppo i neofascisti di Casapound, sono presenti con i propri candidati alle prossime elezioni europee e come tali avrebbero il diritto ad organizzare manifestazioni pubbliche, si tratta di una oggettiva ma triste realtà, ma è altrettanto chiaro che al Ministro dell’Interno è attribuita la responsabilità della tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica e in tal senso lo stesso Prefetto si avvale del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, organo consultivo del quale fanno parte le massime autorità per la pubblica sicurezza, ed anche il Sindaco.
In quella sede non vi siete posti la domanda se era vostro compito cercare di ridurre, se non azzerare, i rischi che accadesse quanto poi si è verificato?

Tutti i sinceri democratici ritengono che i fascisti non abbiamo diritto di occupare le nostre piazze, questa interpretazione, a parer nostro, a differenza del Sindaco a voi non è concessa. Ne prendiamo inevitabilmente atto. Ma perché permettere che la provocazione si svolga nel cuore della città, a due passi da Piazza Corvetto, con uno spiegamento di forze dell’ordine enorme? Perché non avete imposto un luogo al chiuso, decentrato e meno a rischio?

Siamo convinti che grazie al vostro ruolo sarebbe stato possibile.
Tale scelta avrebbe assicurato il diritto dei cittadini ad essere tutelati e riaffermato il dovere di garantire efficacemente la sicurezza pubblica a Genova”.

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