Genova. “Da me non avrete mai una parola di difesa per chi viene a fare una manifestazione con caschi, spranghe, bastoni e razzi. E’ inaccettabile per una città moderna e democratica, è inaccettabile che i cittadini attacchino la polizia”. Il sindaco di Genova Marco Bucci è fermo sulla considerazione di quanto accaduto ieri in centro città e ribadisce che, anche potendo tornare indietro, concederebbe la piazza a Casapound.
“Abbiamo agito secondo la legge, non si può negare a un partito di svolgere un comizio tanto più in campagna elettorale – afferma Bucci – l’unica cosa che possiamo valutare è quella di rivedere le aree, dovremo discuterne e capire se esistano zone più facilmente gestibile, ma non potevamo dire di no”.
Sulla gestione dell’ordine pubblico da parte della polizia, che ha portato anche al lancio di lacrimogeni vicini a chi non stava praticando violenza e al pestaggio di un giornalista, il sindaco afferma: “Non è tollerabile attaccare la polizia altrimenti si creano situazioni che non funzionano, e in situazioni del genere si possono verificare cose che non devono succedere, come l’episodio del giornalista ferito, può finirci in mezzo chi non c’entra, però se uno è lì è lì, è ovvio”. Questa mattina il sindaco ha provato a contattare il collega di Repubblica, Stefano Origone, per sincerarsi delle sue condizioni di salute.
Poi un riferimento alla storia dell’Italia prima del 1945. Parlando dei manifestanti che hanno tentato di sfondare le barriere della polizia, Marco Bucci dice: “Non ho capito da parte della barricata stessero queste persone. Chi mi accusa di difendere i fascisti invece dei diritti si deve vergognare, perché non conosce la legge”.
leggi anche

Comizio di Casapound, scontri nel centro di Genova tra antifascisti e polizia. Corteo e presidio davanti alla Questura
