Genova. Anche la pila 4 di ponte Morandi, sul lato ovest del cantiere di demolizione, è ormai visibilmente spolpata e i mezzi delle imprese demolitrici stanno aggredendo anche l’impalcato numero 3. Il vento ha rallentato solo parzialmente l’intervento, nella giornata di ieri e in quella di oggi, ma quello che interessa di più i cittadini è che i lavori comportano la chiusura fino al 15 maggio, o fino a cessate esigenze, di corso Perrone nel tratto tra via Perini e via Borzoli.
Resta chiusa, sia per le operazioni di prove di carico sul ponte sia per i sopralluoghi dei periti della procura impegnati nel secondo incidente probatorio, anche via Fillak – sempre fino al 15 maggio – mentre le altre strade strade di collegamento tra la Valpolcevera e il centro (fanno sapere dalla polizia locale) sono regolarmente aperte.
Oggi pomeriggio riunione tra struttura commissariale, demolitori, Asl e Arpal per vagliare la proposta di demolizione (con esplosivo) delle pile strallate, 10 e 11, sul versante est. In questi giorni la progettazione è andata avanti in maniera serrata. L’obbiettivo del sindaco e commissario Marco Bucci che poi, da domani, partirà per una missione negli Stati Uniti, è arrivare a una decisione condivisa anche dagli enti preposti al controllo, e al benestare del ministero dei Trasporti. “Domani come sapete partirà per l’Ohio – ha detto a margine del Blue Economy Summit a palazzo Tursi – ma seguirò da là cosa succederà nel lavoro del team, a fine settimana sono sicuro che avremo tutto in mano, da quello che ho visto con la relazione preparata dai tecnici l’indirizzo è quello di procedere con due esplosioni differite, prima la pila 11 e poi la 10”.
“Il piano di evacuazione per la popolazione non è ancora stato messo a punto – continua Bucci – ci vorranno ancora due o tre settimane per sistemare tutto, ma in 3 o 4 giorni prepareremo anche quello, ma per la pila 11 non ci saranno molte persone coinvolte, la pila 10 sarà più complicata”.