Genova. “L’esclusione di Autostrade dalla ricostruzione del viadotto Morandi è incostituzionale e una norma arbitraria che viola anche i diritti europei”. Lo hanno sostenuto gli avvocati Luisa Torchia e Marco Annoni, legali di Aspi, durante la discussione sui ricorsi sul decreto Genova e i suoi effetti sulla demolizione e ricostruzione del ponte.
Autostrade per l’Italia ha chiesto in primo luogo l’annullamento del decreto della presidenza del consiglio dei ministri di nomina di Marco Bucci a commissario straordinario per la ricostruzione del Ponte Morandi. Gli altri tre ricorsi riguardano decreti emessi dallo stesso Commissario. Aspi non aveva chiesto la sospensione dei lavori per non interrompere l’opera di demolizione e ricostruzione.
L’udienza del febbraio scorso, la prima, era stata rinviata dal giudice Giuseppe Daniele per acquisire nuovi documenti.
“Ci si obbliga a non fare e a pagare – hanno spiegato i legali del gruppo concessionario – Si impone ad Aspi l’inadempimento. Nel decreto sono contenute misure sanzionatorie volte a punire Aspi senza che si sia svolto alcun procedimento che abbia accertato una eventuale responsabilità e che quindi abbia portato a queste sanzioni. Quella contenuta nel decreto è una norma ingiusta, irragionevole, illogica e ingiusta, norme arbitrarie”.
Per l’avvocatura dello Stato, la formulazione del decreto Genova “era l’unica soluzione possibile e il decreto non ha leso alcun diritto. La società forse aveva una aspettativa, ma non c’era alcun diritto a ricostruire il viadotto”.
Ancora, Aspi contesta l’affidamento del project management al Rina e la consegna dei tronconi residui del tratto autostradale, fino alle gallerie, al commissario Bucci. Autostrade, nella sua battaglia legale, rivendica inoltre il diritto e il dovere di svolgere i lavori, richiamandosi al testo della concessione.
Per l’avvocatura dello Stato, invece, sono stati i pm a legittimare il commissario Bucci come soggetto per la demolizione e ricostruzione del ponte. Sempre secondo l’avvocatura, competente non sarebbe il Tar ligure ma quello del Lazio dove è stata assegnata la concessione.
La decisione dei giudici del tribunale amministrativo arriverà entro 45 giorni.