La vertenza

Moody e Pasticceria svizzera, avviata la procedura di licenziamento collettivo per 31 lavoratori

Ora ci sono 75 giorni di tempo per trovare una soluzione o arrivare a un accordo. Il potenziale acquirente Hi-Food si è tirato indietro

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Genova. La Azzurra Srl e la società Pasticceria Svizzera Vital Gaspero, proprietarie rispettivamente del Moody e della Pasticceria Svizzera, hanno avviato la procedura di licenziamento collettivo per 31 lavoratori. La procedura è stata formalmente avviata stamattina con comunicazione ai sindacati. Ora ci sono 75 giorni di tempo affinché la trattativa arrivi a uno sbocco: sennò per i lavoratori arriverà il licenziamento.

Così a meno di un mese da quello che era apparso come uno spiraglio, vale a dire l’interessamento per quanto riguarda il Moody di via XII ottobre da parte di un grande gruppo della ristorazione (Hi-Food, formato a sua volta gruppo padovano della ristorazione Kofler e dalla società di Recco Event Beach), il buco nero di via XII ottobre sembra al momento rimanere tale. Si sperava nell’acquirente, che poi evidentemente, fatti due conti, si è tirato indietro.

Il 15 aprile i curatori fallimentari della società Moody srl in una conferenza stampa avevano chiarito che erano stati costretti per legge a provvedere alla “retrocessione”, vale a dire alla restituzione dell’azienda Moody, compresi i muri e i 40 dipendenti, alla Azzurra srl, di proprietà dei coniugi Fogliani, società non interessata dai fallimenti della Qui!Group e della Qui!Service, che aveva dato in gestione il locale alla Moody srl (la società fallita).

“Indipendentemente da chi sono i soci della Azzurra – spiega Maurizio Fiore, Filcams Cgil – è evidente che non è in grado di riaprire un’attività e senza un compratore non poteva far altro che avviare la procedura. Ora stiamo chiedendo un incontro unitario all’azienda: abbiamo 45 giorni di trattativa sindacale e altri trenta in sede istituzionale per trovare un accordo sperando che si manifesti un acquirente”. Fondamentale potrebbe essere il ruolo delle istituzioni? “Certo, ma finora da loro abbiamo avuto solo tante belle parole e nessun fatto”.

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