La risposta

Infrastrutture, Campomenosi (Lega) a Benifei (Pd): “Non accettiamo lezioni dalla sinistra che per decenni ha bloccato cantieri”

Il candidato leghista va al contrattacco

campomenosi

Genova Botta e risposta tra il candidato Benifei, del Partito Democratico e Marco Campomenosi, candidato in quota Lega: “Se oggi Gronda, Terzo Valico e altre opere fondamentali per la Liguria e per il nord ovest non sono avviate, non è certo per colpa della Lega, ma per chi per decenni ha governato la Liguria”.

“Ho partecipato con piacere e vivo interesse al convegno organizzato dai giovani di Confindustria Liguria sul tema delle infrastrutture, svoltosi ieri a Genova. Ho letto con un po’ di stupore le dichiarazioni dell’eurodeputato del Pd Brando Benifei al riguardo – dice Campomenosi attraverso una nota stampa – per sua informazione, dal momento che ieri era assente, il vice ministro Edoardo Rixi era presente insieme a me all’evento, ed è intervenuto direttamente, non per video messaggio. Prima di puntare il dito verso la Lega, che mai ha nascosto di essere a favore delle opere necessarie al territorio ligure, Benifei forse dovrebbe guardare in casa del Pd, dal momento che tutti i liguri si ricordano l’azione della sinistra contro i cantieri negli anni ’80 e ’90 e con dieci anni di giunte Burlando”.

Una gestione del territorio che, secondo il leghista, ha i suoi effetti anche oggi: “Se Gronda, Terzo Valico e altre opere fondamentali per la Liguria e per il nord ovest non sono avviate, non è certo per colpa della Lega, ma per chi per decenni ha governato la Liguria. Ricordo che è sotto l’attuale governo che è stato finanziato il quinto e penultimo lotto del Terzo Valico e sulla Gronda i due ministeri dell’Ambiente e dei Beni culturali hanno dato l’ok. La Lega è per lo sviluppo dei territori e quindi per l’efficientamento dei collegamenti infrasettimanali: i giovani di Confindustria e tutte le categorie produttive del Paese trovano e troveranno sempre nella Lega un interlocutore, sia al governo della Liguria, sia al governo del Paese sia, come auspichiamo dopo il 26 maggio, alla guida di una Europa diversa da quella attuale”.

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