Genova. È stata fissata al tre giugno la prossima udienza del secondo incidente probatorio nell’ambito dell’inchiesta sul crollo del ponte Morandi. Il gip ha accolto la richiesta dei difensori degli indagati che avevano chiesto tempo per studiare i 40 quesiti proposti dalla procura.
Respinte invece le richieste di sospendere questo incidente probatorio in attesa che finisca il primo. Il tre giugno, quindi, i legali discuteranno avanzando loro modifiche alle domande dei pm e il giudice deciderà quali accogliere.
L’udienza è durata fino a metà pomeriggio con un’ora di sospensione. Nel corso della mattinata, il pubblico ministero Massimo Terrile ha spiegato i 40 quesiti della procura che il giudice per le indagini preliminari Angela Nutini dovrà decidere se accogliere in tutto o in parte. Vista la complessità degli argomenti, le difese avevano chiesto un termine di almeno una settimana per esaminarle.
I quesiti vanno dal perché vennero ignorati gli studi del politecnico di Milano, che aveva segnalato risposte non conformi, all’analisi del progetto originario dell’ingegnere Morandi e alla sua corrispondenza con quanto realizzato, fino alla comparazione dei due lavori di ‘retrofitting’, quello del 1992 sulla pila 11 e quello del 2015 sulle pile 9 (quella crollata) e la 10. Ma, ancora, lo stato di manutenzione, il tipo di controlli fatti, sul ruolo del ministero e le eventuali inerzie del Mit.