Genova. Quaranta giorni di fuoco per il cantiere di ponte Morandi, poi ci sarà un vero cambio di passo nell’opera di ricostruzione del viadotto autostradale. Il direttore della struttura commissariale Roberto Tedeschi, durante la commissione consiliare a palazzo Tursi dedicata proprio al tema della ricostruzione, ha fatto il punto sui tempi e sulle lavorazioni ribandendo che al momento non c’è motivo di pensare a un ritardo rispetto alla data finale del 15 aprile 2020.
“Fino a fine giugno avremo il clou del cantiere – spiega Tedeschi – perché si sovrappongono le ultime demolizioni con l’inizio dei lavori alle fondazioni delle pile e quelli di intervento sui sottoservizi che creano interferenze, dopo quella data avremo tutto l’asse dei 1100 metri a disposizione per costruire”.
Durante la commissione hanno risposto alle domande dei presenti anche alcuni tecnici di Salini Impregilo e Fincantieri (consorzio PerGenova) che insieme a Italferr sono incaricati del progetto. Tra i temi affrontati anche quello della futura manutenzione.
“Visto che il mantenimento del vecchio ponte è stato fra le questioni più delicate – ha detto Francesco Poma, project director per Salini Impregilo – abbiamo predisposto un sistema completamente robotizzato di monitoraggio continuo del nuovo viadotto in ogni sua componente, compreso l’interno dei cassoni, che permetterà al futuro concessionario di avere un check up del viadotto in qualsiasi punto e qualsiasi momento”. Nel progetto esecutivo di primo livello si parla di “robot di ispezione”.