Genova. Se festeggiare sarebbe francamente eccessivo per il Pd di Zingaretti questa tornata elettorale contiene note sicuramente positive soprattutto in prospettiva futura, come conferma il capogruppo Pd in Regione Giovanni Lunardon: “Sicuramente c’è da essere poco soddisfatti perché con la Lega oltre il 30% lo scenario non è ideale – dice – ma ci sono due ma. Il primo è che la spallata delle forze sovraniste è fallita e in Europa hanno vinto gli europeisti. Il secondo ma è che il Pd ha dimostrato di essere l’unica vera alternativa alla Lega”
E il Pd ha raggiunto a questo giro gli obiettivi che si pera preposto: “Noi avevamo due obiettivi, il primo era prendere più del 20% e abbiamo preso il 23%, il secondo era di prendere un voto in più del M5S e li abbiamo staccati. Ora inizia un lungo cammino, che sappiamo non facile per superare la Lega. Questo cammino lo dobbiamo imboccare con umiltà perché una parte dei voti che abbiamo preso arrivano da chi ci ha percepito come un’alternativa alla Lega, ma certamente va dato merito a Zingaretti di aver ricollocato il Pd al centro della discussione politica”
A chi si domanda se questo dato potrà portare a un ribaltamento alla guida della Regione Liguria dove si vota il prossimo anno, nonostante la compagine ligure di centro desta si sia appena rafforzata anche grazie alla crescita di FDI, Lunardon ricorda come “in un anno la geografia politica dell’Italia è cambiata completamente: un anno fa commentavamo il successo politico del M5S che in un anno ha dimezzato i voti e che sono con FI i grandi sconfitti”. Per il capogruppo dem “in un anno ne vedremo delle belle e il grande crinale delle regionali sarà la legge di Bilancio per il 2020 quando questo governo sarà costretto ad aumentare l’iva per 23 miliardi di euro: quello sarà il vero test politico per capire se la Lega regge o no. In questo scenario c’è un anno di tempo per mettere in campo un’alternativa che veda il partito democratico al centro”.