Genova. La decisione non è ancora stata ufficialmente presa, ma potrebbe essere decisamente probabile l’opzione demolizione con l’esplosivo per “tirare giù” le pile 10 e 11 di quello che rimane di Ponte Morandi. E potrebbe compiersi nel giro di poco più di un mese.
A confermalo il sindaco-commissario Marco Bucci, che questa mattina a latere di un incontro a Palazzo Ducale ha parlato con i cronisti: “I dati dei carotaggi sono confortanti, ma la decisione non è stata presa ancora, finchè non c’è accordo al 100% tra tutti gli enti coinvolti”.
I campioni estratti e analizzati delle pile superstiti potrebbero quindi contenere poco amianto, o comunque in una misura tale da far preferire questa soluzione: “Non prenderemo in considerazione i costi e i tempi, ma solo i fattori di rischio per i cittadini e per chi lavora – ha precisato Bucci – perché l’ipotesi smontaggio comporta più rischi per i lavoratori che devono operare a quelle altezze”.
In caso scattasse l’opzione esplosivo, quindi, lo scenario temporale avrebbe due possibilità legate alle modalità di demolizione: nel caso si optasse per demolire prima una e poi l’altra pila, le date potrebbero essere fine maggio per la prima e metà giugno per la seconda, mentre se si optasse per una sola grande demolizione, allora si andrebbe alle ultime settimane di giugno.
“In questa seconda ipotesi – spiega Bucci – ci sarebbero maggiori quantità di materiale da gestire tutto insieme, ma una sola “evacuazione” della popolazione. Nel caso di valuterà come meglio procedere”.
“Tutte le decisioni – ribadisce il sindaco – devono ancora essere prese. In ogni caso, entro la fine della settimana sarà tutto deciso e pubblicheremo sul sito l’analisi dei rischi. Il criterio principale sarà il rischio per la salute dei cittadini e per la sicurezza dei lavoratori, non i tempi di realizzazione o i costi. Decideremo tutto di concerto con Asl, Arpal, Regione e interpellerò anche il ministero dei Trasporti per essere certo che stiamo andando sulla strada giusta”