Voci unanimi

Contratti a tempo determinato, rinnovo impossibile anche per i teatri lirici, Anfols scrive a Di Maio e Bonisoli

Anche il Teatro Carlo Felice si trova in difficoltà per gli effetti di una sentenza europea e del decreto dignità

Sedi istituzionali e palazzi e piazze simbolo della città

Genova. Una lettera inviata a Luigi Di Maio, in qualità di ministro del Lavoro e Alberto Bonisoli, ministro per i Beni e le attività culturali. L’Anfols, l’Associazione nazionale Fondazioni lirico-sinfoniche, esprime preoccupazione e ribadisce la necessità di un intervento legislativo per far fronte all’incertezza e alle difficoltà che si sono venute a creare nelle Fondazioni in tema di gestione dei rapporti di lavoro a tempo determinato.

Una lettera in cui “un’urgente definizione per via legislativa resta, l’unica ipotesi percorribile per evitare la paralisi del settore, regolando le esigenze di flessibilità tipiche della produzione artistica nel rispetto dei principi di tutela espressi dalla Corte di
Giustizia Europea e favorendo lo stabile inserimento del personale da tempo impiegato nelle Fondazioni lirico sinfoniche”, si legge nella lettera.

Il riferimento è a una sentenza dell’ottobre scorso che, unita agli effetti del decreto Dignità, impedisce alle fondazioni liriche di rinnovare i contratti a tempo determinato. Prassi consolidata nel settore teatrale, garantiva l’utilizzo di maestranze note e rodate.

A firmare la lettera non solo l’Anfols, ma anchele principali segreterie nazionali delle sigle sindacali del settore: Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Fials Cisal.

In Liguria questi problemi riguardano il Teatro Carlo Felice, come sottolinea il sovrintendente Maurizio Roi: “La questione è molto importante e molto delicata, e mette a repentaglio l’attività di tutte le Fondazioni Liriche, serve quindi un intervento legislativo che affronti e risolva questioni tra di loro comuni e importantissime per noi,  la flessibilità nell’organizzazione del lavoro, il rafforzamento degli organici e il riassorbimento del precariato”.

 

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