Ora basta!

Cittadini in piazza con mascherine e striscione contro l’inquinamento da navi in porto a Genova

L'anno scorso una manifestazione gemella di quella odierna ma poco o nulla è cambiato

Protesta fumi porto

Genova. Un presidio davanti alla stazione marittima e un corteo per dire basta all’inquinamento atmosferico e acustico a cui migliaia di cittadini genovesi fanno fronte, quotidianamente.

Ancora una volta i genovesi, quelli di San Teodoro, Di Negro e il Lagaccio, ma anche tanti ambientalisti e persone interessate alla salvaguardia del territorio sono scesi in piazza per chiedere maggiori controlli e parametri più stringenti sulle emissioni dei traghetti e dei cargo che arrivano e partono dal porto passeggeri e da quello commerciale.

Hanno chiesto anche che si faccia un balzo in avanti, finalmente, nel progetto di elettrificazione delle banchine. L’ultima manifestazione era avvenuta nel maggio dello scorso anno e purtroppo da allora le cose non sono cambiate.

“Ogni anno a Genova si segnalano circa 100 morti precoci ed altrettantí ricoveri gravi a causa dell’ inquinamento – spiegano i promotori dell’iniziativa – e Genova è stata sanzionata per violazione delle norme comunitarie ambientali con multe dispendiose. Secondo ARPAL, infatti, le sorgenti che emettono le maggiori quantità di NOx in atmosfera sono le attività marittime (62%), prioritariamente le navi in stazionamento, seguite dal trasporto su strada (26%).

Ecco le richieste del comitato:
– Controlli più numerosi sul navi in arrivo con multe salatissime per chi non rispetta i limiti di legge.
– Allontanamento dei traghetti più obsoleti e rumorosi, causa di inquinamento sia chímico che sonoro.
– Monitoraggio della qualità dell’aria più mirato al porto con centraline dedicate
– Regole ambientali più stringenti per garantire salubrità dell’aria e dell’ambiente
– Elettrificazione delle banchine per consentire alle navi di spegnere i motori durante lo stazionamento.
– Riconoscere tutto il Mediterraneo come area SECA, questo obbligherebbe gli armatori a ottemperare a regole ambientali finalmente adeguate in tutti i porti del Mediterraneo ed anche in navigazione. Cadrebbe la minaccia più o meno esplicita degli armatori di spostare i oro traffici verso porti più tolleranti” nei confronti delle emissioni e del rumore.

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