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Anche Genova in piazza per una scuola “che insegna a pensare” fotogallery

Tanti al presidio "E ora sospendeteci tutti" in solidarietà con la professoressa di Palermo ma soprattutto per una scuola aperta e antirazzista

Genova. Il popolo della scuola e non solo in piazza questo pomeriggio a De Ferrari per la manifestazione indetta da un gruppo di insegnanti contro la sospensione della professoressa di Palermo accusata di non aver vigilato sul lavoro di alcuni studenti che avevano in un compito paragonato il decreto sicurezza alle leggi razziali.

In piazza con cartelli e striscioni ci sono gli insegnanti i sindacati cobas e Usb, Genova solidale, la Cgil, l’Anpi ma, soprattutto ci sono tanti studenti e genitori. Tanti gli striscioni che ricordano come la scuola debba insegnare “non i pensieri ma a pensare”. “Massima solidarietà a questa professoressa che ha subito una ritorsione per quello che i suoi alunni hanno espresso – spiega Monica Monticone, docente del Firpo – ma penso che questa sia anche un’occasione per provare a costruire e a dare la possibilità a chi come questa insegnante ha a cuore la scuola di unirsi intorno a contenuti e valori e ideali.

Qui ci sono tante persone che he si stanno interrogando su quanto seminare odio e disprezzo non porta da nessuna parte. I segnali dalla politica e dalla società non sono positivi certo, ma anche per questo è il momento di cambiare le cose perché qui ci giochiamo il futuro dei nostri bambini e anche il nostro”. Gli organizzatori della manifestazione stanno anche raccogliendo firme “per un appello che va oltre la solidarietà – spiega ancora l’insegnante – e che vuole costruire una rete di persone che si sentono genuinamente antirazziste, non a caso l’appello si chiama ‘Io educo senza confini’

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