Genova. Presenti anche i Gillet Arancioni del Comitato Commercianti di via Fillak alla cerimonia di riapertura dell’ultima arteria della Valpolcevera rimasta chiusa a seguito del crollo di Ponte Morandi.
Apertura che però riguarderà solamente il traffico veicolare, tagliando fuori il passaggio pedonale, e quindi non risolvendo ancora del tutto il problema economico di chi lavora e prova a sopravvivere nella zona.
La strada è stata tappezzata di cartelli di protesta, il cui messaggio comune è quello di ricordare come i commercianti della zona, ad oggi, risultato esclusi dalla partita degli indennizzi.
“Venite in via Fillak, non ce la facciamo più!” è stato il grido di Ivan Spagnolo, rappresentante dei commercianti della zona ai margini del cantiere di ponte Morandi, che ha portato in consiglio comunale, durante la commissione dedicata alla situazione del commercio a Genova dopo la tragedia del 14 agosto, la tragica condizione di alcuni esercizi, da tempo in attesa di aiuti, che chiedevano aiuti, attraverso indennizzi o sospensione delle tasse.
“Capisco il loro disagio ma francamente non capisco per cosa si possa protestare, non credo che mai una zona colpita da una tragedia come questa sia arrivato un dispiegamento di aiuti tale – è la risposta di Giovanni Toti – Domani si apre anche il tavolo Pris per i risarcimenti di chi vive accanto alla zona rossa poi chi vuole protestare siamo in democrazia e fa bene a protestare. Però credo che tanti cittadini di questo Paese non abbiano avuto la stessa attenzione. Ci vorrà tempo perché tutto torni alla normalità – conclude – ma credo che anche in questo caso tutte le cose siano state fatte nel più breve tempo possibile e con grande efficacia”.