Genova. “Al confronto di idee preferiscono l’agire come vigliacchi”. La Lega reagisce all’episodio che questa notte ha visto la porta della sede genovese del Carroccio, in via Macaggi, imbrattata con della vernice.
“Dopo le minacce a Salvini a Uscio, dopo i cartelli contro la Lega durante le manifestazioni del 25 aprile, i “bravi ragazzi” questa notte hanno deciso di imbrattare con della vernice rossa il portone e la facciata del palazzo in Via Macaggi in cui abbiamo la sede – scrive in una nota il gruppo consiliare della Lega in Comune – si tratta ancora una volta di un gesto vandalico fatto all’ombra della notte, come già avvenuto a Bergamo e in altre città d’Italia. Sempre contro le sedi o i point elettorali del Carroccio. Evidentemente, invece che confrontarsi con uno scambio di idee, questi soggetti preferiscono agire di nascosto, come dei vigliacchi, imbrattando e danneggiando strutture pubbliche”.
“Dispiace che invece del libero confronto vengano sempre preferite azioni clandestine – continua la nota – Ci aspettiamo una netta presa di posizione di tutte le forze politiche, maggioranza e minoranza, che siedono in consiglio comunale che finora hanno taciuto e auspichiamo che la Digos possa fare chiarezza e individuare i responsabili, cosicché possano pagare di tasca propria i danni che hanno causato. Basta gesti violenti, basta intimidazioni, apritevi al dialogo”.
“Ho appreso con sgomento la notizia degli atti vandalici ai danni della sede della Lega di Genova, l’ennesimo gesto intimidatorio contro la Lega e contro Matteo Salvini. Queste azioni sono inaccettabili e vanno condannate senza se e senza ma: se pensano di spaventarci o di fermarci con questi atti vigliacchi, si sbagliano di grosso”, dichiara Marco Campomenosi, candidato ligure della Lega al parlamento europeo.
“Lo ribadiamo. Chi non ha idee si comporta così. Noi andiamo avanti senza paura. Ci fate solo pena. Quelli di Genova non sono gli unici episodi di intolleranza, intimidazione, vandalismo, violenza e minaccia verso il Capitano e i leghisti. Pertanto, appare logico ritenere che dietro ai singoli e vari casi ci possa essere la regìa di un fronte antidemocratico a livello nazionale”, dicono Fabio Ardenti e Franco Senarega, gruppo Lega in Regione.