La sentenza

Tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso per intimidire la proprietaria dei bagno Roma: Vitello condannato a 4 anni

Voleva costringerla a vendere l'attività. Il pm Manotti aveva chiesto 7 anni

tribunale di genova palazzo giustizia genova

Genova. E’ stato condannato a 4 anni per tentata estorsione, aggravata dal metodo mafioso, Paolo Vitello, siciliano di 54 anni. Secondo l’accusa, l’uomo aveva intimidito nel 2016 la proprietaria dei bagno Roma a Pegli, per costringerla a venderle l’attività alla cifra che dicevano loro, facendole capire che era meglio per lei sottostare all’offerta. Vitello, negli anni 2000, era stato condannato in via definitiva per associazione mafiosa perché ritenuto legato al clan Fiandaca.

Secondo quanto raccontato dalla vittima agli agenti della squadra mobile, coordinati dal sostituto procuratore Federico Manotti, l’uomo si sarebbe presentato nel locale una sera e aveva chiesto alla donna di servirle da bere. La proprietaria si era rifiutata dicendo che il bar era chiuso. Vitello, che era entrato insieme a un uomo mentre una seconda persona era rimasta fuori, a quel punto ricorda alla donna che il furto che aveva subito qualche settimana prima era un messaggio per farle cedere l’attività e non un fatto occasionale.

“Signora, deve vendere o vendere. Sappiamo che è sola”. La donna, invece di vendere, denunciò tutto alla polizia. Il locale a gennaio 2018 aveva subito un incendio e per quella vicenda è in corso una inchiesta in mano allo Sco, il Servizio centrale operativo.

Più informazioni

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.