Approvata

Regione, niente contributi per il turismo a chi ha ospitato migranti. Pd: “Legge nazista”

Toti: "Non diamo soldi pubblici per il settore ricettivo a chi fa altro nella vita"

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Genova. La Regione Liguria non erogherà contributi per lo sviluppo del turismo alle imprese ricettive che negli ultimi tre anni hanno ospitato migranti. Lo prevede la proposta di legge della Lega approvata oggi pomeriggio a Genova dal Consiglio regionale con 16 voti a favore (centrodestra) e 11 contrari (Pd, M5S e Rete a Sinistra-LiberaMente Liguria). La norma esclude dai contributi per la riqualificazione turistica gli alberghi e gli ostelli che hanno firmato le convenzioni del sistema Sprar. (ANSA).

“Una norma nazista, vergognosa e incostituzionale”, ha detto il capogruppo Pd Giovanni Lunardon. “Un testo vuoto, di propaganda, che strumentalizza il turismo a fini politici”, l’ha definito la capogruppo M5S Alice Salvatore mentre per il capogruppo di Rete a Sinistra Giovanni Pastorino il ddl approvato a maggioranza contiene “una nota di razzismo che mi preoccupa molto, un contenuto pericoloso”.

“Il Pd ogni tanto ha un gusto per l’iperbole non sintonizzato con il gusto dei cittadini italiani. La legge dice una cosa banale: cerchiamo semplicemente di destinare soldi dei cittadini allo sviluppo di un settore economico e non darli a qualcuno che, legittimamente secondo le leggi dello Stato, fa tutt’altro nella vita. È come se mi si chiedesse perché non do aiuti regionali per chi aggiusta le biciclette a chi non fa quel lavoro”. Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti risponde alle critiche.

“Spendiamo soldi pubblici, con un aiuto straordinario pagato ai cittadini per riqualificare il turismo e aiutare gli imprenditori ad accogliere i visitatori – continua Toti – quindi ne può usufruire solo chi ha un’attività che prevalentemente ospita turisti e ha quello come business principale. Chi invece utilizza quella struttura per la maggior parte dell’anno o del suo sistema di business per ospitare migranti a quella legge non accede”.

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