Genova. Reddito di cittadinanza per tutti, senza limitazioni legate all’Isee. Se non fosse stato per quell’indicazione, decisamente insostenibile da un punto di vista economico, in molti avrebbero potuto cascarci. Perché in fondo la realtà non si discosta più di tanto dalla facezia. E invece eccolo qui, il primo “pesce d’aprile” sbucato a Genova.
Centinaia di manifesti stampati su grande formato sono comparsi, affissi alla bene e meglio nella notte, con della colla, su portoni, muri, del centro. Invitano la cittadinanza a recarsi negli uffici postali di via Dante e piazza Rovere per ritirare il proprio “bancomat” di stato. C’è persino un numero verde.
In realtà i più attenti avranno notato altri dettagli. Il ministro dell’Economia non è Giovanni Tria ma un certo Umberto Curti (a Genova è conosciuto come esperto di turismo, sarà lui l’autore della celia?). Il ministro del Lavoro è un Luigi De Majo anziché Di Maio. Ma soprattutto, date un’occhiata al codice di protocollo in alto a sinistra…
Uno scherzo però non di buon gusto perché ci cerca informazioni sul reddito di cittadinanza anche perché il numero verde stampato in fondo al manifesto è un numero realmente esistente dell’agenzia delle entrate che in queste ore viene chiamato da centinaia di genovesi.
Sui manifesti indaga la polizia.