Genova. Anche il Comune di Genova si costituirà parte civile nel processo per il crollo di ponte Morandi, non solo per i danni diretti e per le spese extra che non saranno coperte con altri fondi a cui la città è stata costretta ma anche per i danni di immagine del capoluogo ligure in una fase cruciale per il rilancio dell’impresa e del turismo.
Lo ha affermato l’assessore al Bilancio e patrimonio del Comune di Genova Pietro Piciocchi oggi durante una commissione consiliare su varie tematiche legate alla tragedia del 14 agosto scorso. “Dobbiamo ancora discutere in giunta e poi con l’avvocatura come muoverci – dice Piciocchi – ma la direzione è questa, d’altronde se la città ha avuto pesanti ripercussioni per quanto accaduto la sede naturale per rifarsi sarà il processo sul crollo”.
Il Comune dovrà, inoltre, riuscire a quantificare una cifra complessiva, tra spese sostenute per gestire l’emergenza o per riposizionare l’immagine della città sui mercati ma anche costi di servizi aggiuntivi alla cittadinanza. Già in ottobre l’assessore Piciocchi aveva accennato alla possibilità che l’amministrazione potesse costituirsi parte civile ma adesso il percorso sembra essere maggiormente definito.