Genova. Alla quarta seduta, il consiglio regionale approva la legge che aggiorna la normativa sui parchi liguri, nonostante le pressioni e le manifestazioni di tutto il mondo ambientalista, che nei giorni scorsi aveva più volte manifestato per stoppare e ridiscutere questa riforma.
Il disegno di legge (tra le altre cose), infatti, taglia di circa 540 ettari i confini dei parchi Antola, Aveto e Alpi Liguri, cancella 42 aree protette in provincia di Savona e mette la parola ‘fine’ al progetto d’istituzione del ‘Parco del Finalese’ mai nato dal 1995 per carenza di risorse.
La seduta e’ stata preceduta da un’audizione in conferenza dei capigruppo dei rappresentanti delle associazioni ambientaliste, ma non e’ stata trovata un’intesa, esclusa l’istituzione di un tavolo tecnico Regione-associazioni per discutere sulla gestione delle aree protette e sulla possibile nascita di nuovi parchi interregionali prevista dal disegno di legge.
Un concessione che arriva a legge approvata, e che quindi ha sapore amaro del ‘contentino’, e che è già stata catalogata come insufficiente da parte della associazioni che chiedevano, invece, un tavolo di lavoro ex-ante.
Con questa legge, di fatto, la giunta Toti chiude la porta in faccia a molteplici soggetti che perorano la causa ambientale tra cui Wwf Italia, Legambiente Liguria, Italia Nostra Liguria, Lipu Liguria, Fie Liguria, Cittadini Sostenibili e i ragazzi di Fridays for Future, tanto elogiati dalla politica nei giorni delle manifestazioni, ma “ignorati quando dalle parole si deve passare ai fatti”.
“La tutela del territorio va ampliata non ridotta – ha ricordato Francesca Ghio, una dei portavoce di Fridays for Future Genova – E’ assurdo essere qua a spiegare certe cose. Dobbiamo far capire alle persone che dicono di rappresentarci che così non si va avanti”.
“Una legge horror e, nonostante i moniti, la giunta non intende fare un passo indietro”, dice il gruppo del M5S in Regione, “invece di rendere le aree protette un punto di forza per l’economia della Liguria, il centrodestra le considera un inutile e gravoso orpello da contenere”, affermano dal Pd, “pessimo provvedimento, su cui gravano malcelati imbarazzi ed evidenti incongruenze” secondo Rete a Sinistra, mentre per la Lega “si è finalmente riusciti a dare un giusto equilibrio e maggiore rappresentatività del territorio rispetto alle funzioni delle varie comunità”, affermano l’assessore Mai e il consigliere De Paoli.