Per lo stadio

Il consigliere di Casapound Chiricozzi, arrestato per lo stupro di Viterbo, era stato denunciato e ‘daspato’ a Genova

E' successo lo scorso agosto in occasione di Sampdoria-Viterbese: aveva nascosto un fumogeno nei pantaloni

Generica

Genova. Francesco Chiricozzi, il consigliere comunale di Vallerano (Viterbo) eletto con Casapound, arrestato per stupro di gruppo di una donna di 36 anni avvenuto il 12 aprile, aveva ricevuto un Daspo di un anno dal questore di Genova. I fatti risalgono allo scorso 12 agosto quando Chiricozzi era venuto a Genova per assistere al match della Tim Cup Sampdoria-Viterbese Castrense ed era stato denunciato perché all’ingresso dello stadio nascondeva un fumogeno nei pantaloni.

Chiricozzi fra l’altro, per tentare di evitare la denuncia, aveva anche sottolineato di essere un consigliere comunale. Oltre al Daspo, è stato denunciato dalla Digos per possesso di artifizi pirotecnici in occasione di manifestazioni sportive.

Ovviamente si tratta di un fatto ‘minore’ rispetto alla gravità di quanto accaduto nel circolo di estrema destra la notte del 12 aprile per cui ora è stato arrestato insieme a un militante di 19 anni. D’altronde Chiricozzi era stato cacciato da Blocco studentesco da giovanissimo proprio perché considerato troppo violento, poi “riabbracciato” da Casapound con cui è entrato in consiglio comunale. Chiricozzi è stato rinviato a giudizio per il pestaggio di un giovane di Vallerano Paolo Evangelistella, che aveva postato su Facebook una vignetta ironica su Casapound. Per quella stessa vicenda sono stati condannati con il giudizio abbreviato a due anni e otto mesi altri due militanti. La posizione di Chiricozzi, allora minorenne, venne invece stralciata e ora sarà giudicato davanti al tribunale per i minorenni.

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.